20 ottobre
Z come Zawadi
Scrivo di Zawadi nell’ultima puntata del mio AbeceDIARIO in cui, come si vede, ho usato solo le lettere dell’alfabeto italiano: quello che ho studiato da bambino, quello che coincide coi giorni del mio viaggio.
Ho avuto la fortuna di vedere in anteprima un filmato di circa tre minuti su Zawadi e la vita del Centro Diurno della Nyumba Ali. E’ il frutto della presenza di un professionista che ha girato e montato un “corto” sicuramente bello e ricco di stimoli (e praticamente gratis, che non è poco!).
Voglio fargli pubblicità per cui ordino a colei che “non si impone ma dispone” (vedere il commento alla lettera L) di inserire in un commento al blog il suo nome.
Il filmato non è immediatamente disponibile perché parteciperà ad alcuni festival del settore: facciamo il tifo per lui, aspettiamo i risultati e successivamente la massima diffusione soprattutto sul web.
Dei bambini del centro voglio parlare poco soprattutto perché sono sicuro che ne avremo notizie da chi ha più competenze di me.
I capitoli che stanno scrivendo grazie alle persone (italiane e tanzaniane) che si prendono cura di loro e promuovono lo sviluppo delle loro capacità sono il preludio di un racconto più ampio che, sono sicuro, proporrà avventure inedite.
Ho solo in mente alcuni nomi (forse nemmeno giusti) di piccoli compagni di semplici giochi e di difficili segni di affetto: Pio, Piter, Priva, Stevin, Josephin, Patrick, Beta, Salesia, Upendo, Joshua…e qui la mia memoria si arrende. Con loro le Dade protagoniste di un percorso di formazione che le ha rese corresponsabili di un progetto davvero nuovo: Zula, Salome, Tumaini, Maria.
Già che ci sono completo la formazione della squadra delle “donne Nyumba Ali” citando Suku la guardiana che aiuta anche coi bambini, l’esperta Mpenda in cucina (in ferie per tutto il mese di ottobre e sostituita da Janet giovane tirocinante della scuola di cucina di Suor Adolfina), e Deborah che al pomeriggio aiuta in casa e da una mano con Viki e Mage. Credo di averle nominate tutte: se ho dimenticato qualcuno abbiate pietà.
Zawadi, come si sa, vuol dire dono.
L’ultimo regalo di questa esperienza è stato il viaggio di ritorno insieme a suor Marta (al secolo Valeria Accorsi, classe 1946 – ho compilato per lei i moduli per uscire dalla Tanzania) della Visitazione l’esperienza bolognese cresciuta attorno a Don Giovanni Nicolini http://www.famigliedellavisitazione.it/wp/chi-siamo/la-storia .
Mi è stata affidata (!) dato che è sorda dall’età di 9 anni. Siamo una bella coppia: la suora, che ama cucire, con l’essenziale saio e velo marrone e lo spilungone che, al suo secondo volo, deve ascoltare gli annunci in lingua straniera anche per lei.
Suor Marta è sorda ma non muta, anzi: parla più che volentieri ed è un piacere ascoltarla nella forza delle sue storie in cui fede e carità si sposano con l’umile lavoro quotidiano.
Più difficile è farsi capire da lei: legge il labiale quindi bisogna starle davanti e parlare lentamente. L’effetto di ciò è che sono sbarcato a Bologna col collo quasi bloccato per stare girato verso di lei, ma non è un problema, sono giovane e posso riprendermi in fretta.
Durante il terzo e ultimo decollo della giornata ho cominciato a credere nel miracolo. Quando l’aereo raggiunge la quota stabilita e si slacciano le cinture basta deglutire e le orecchie si aprono…in cuor mio ho lanciato una piccola preghiera a Dio: “sai che colpo di scena?” gli dicevo. Peccato, forse sugli aerei della KLM bisogna pregare in olandese.
L’ultimo fotogramma di questo diario vede noi due arrivare a Bologna accolti dalle nostre famiglie: i miei al gran completo casualmente accanto da un gruppetto di suore col saio marrone. Dopo un abbraccio collettivo nell'atmosfera un po’ ovattata dell’aeroporto, ci allontaniamo verso le nostre case. A questo punto non si vede apparire la parola "fine" e nemmeno i titoli di coda perché nulla finisce qui.
1 commento:
non mi piace che mi si ordini qualcosa ma sotto l'effetto e l'affetto della presenza di Patrizio nella Nyumba Ali obbedisco : Diego Busatto e' l'amico generoso e bravo che ha girato il corto su Zawadi .
mama Twiga
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