30 settembre
A come AEROPLANO
Ho fatto il mio primo viaggio in aereo: Bologna – Amsterdam, poi Amsterdam – Dar Es Salaam. Tutto perfetto, orari precisi, controlli regolari e non asfissianti.
Ho retto bene alle fasi di decollo e atterraggio che, tutto sommato, danno meno scossoni del treno locale Ferrara – Bologna delle Ferrovie Padane quando andavo all'università.
Indimenticabile il sole che sorge oltre il mediterraneo in un cielo dai toni di rosso incredibili.
A come AMARILLI
I grandi bulbi (XXL) di questo fiore sono in vendita in mezzo ai tulipani all'aeroporto di Amsterdam. Fiori, formaggi, profumi in una specie di città commerciale all'ombra dei voli di linea.
Al fianco di mia sorella mi sono sentito sempre più un bambino alla scoperta di un mondo ignoto.
Siamo passati davanti al Centro di Meditazione dove si possono leggere libri religiosi, meditare e pregare secondo le diverse usanze. Per chi ne ha la necessità è possibile lavarsi in piedi prima di entrare e operatori specializzati sono disponibili per colloqui.
La fede non specializzata in una sola religione è un segno di progresso? Gesù, Maometto e Buddha si aggirano fra i corridoi dell'aeroporto (e della nostra vita) in attesa di essere chiamati al check – in che permetterà di identificarli.
A come ANCHILOSATO
Avevano ragione tutti quelli che mi avevano messo in guardia: i posti in aereo sono stretti!
Le mie povere gambe nelle 10 ore del volo più lungo hanno sofferto non trovando pace: se le mettevo nel corridoio arrivava puntuale il carrello spinto dalla florida hostess della KLM detta “l'Olandesona”; se le appoggiavo allo schienale davanti non riuscivo più a muovermi e rischiavo di rimanere schiacciato se l'olandese seduto davanti (in viaggio verso il trekking sul Kilimangiaro, uno dei motivi per cui l'aereo era pieno in ogni posto) si appoggiava appena un po' più deciso.
Ho retto comunque, alzandomi appena possibile, guardando mezzo film in inglese coi sottotitoli in olandese, parlando molto con Bruna, sonnecchiando, leggendo, mangiando tutto e accogliendo con entusiasmo i generi di conforto che l'Olandesona col suo ingombrante carrello portava con una certa frequenza.
Alla fine sono qui a Dar Es Salaam, col regolare visto preso all'aeroporto e dopo un viaggio sulla Toyota con la guida a destra guidata da Lucio. Con noi anche AGHENI...ospiti fino a domenica sera del CEFA (andate a vedere il loro sito ).
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