25 novembre 2021

TRA


TRA le righe di questo brano c'è la provocazione

che scardina le contraddizioni di ogni mia giornata:

è il momento di risollevarsi e alzare il capo.

Non si tratta solo di fare chiacchiere ma di cambiare atteggiamento:

non facile per i "tiepidi" come me.

Anche questa settimana ci possiamo incontrare TRA di noi

su La Voce di Ferrara - Comacchio con queste parole:

TRA

Mentre Gesù parlava, poco distante un dottore della Legge, di nome Gamaliele, (ne sapremo di più leggendo gli Atti degli Apostoli) analizzava le scritture. Affrontava il rapporto TRA fede e vita con umiltà e devozione. Peccato che TRA le sue fonti non avesse Gesù di Nazareth: sarebbe bastato sollevarsi dai libri, uscire, alzare il capo per sentire il Nazareno che parlava con grande autorità.

Il saggio ebreo in quel momento sapeva chiaramente che "avanti così non si può andare" ma TRA convenienze e assuefazioni alle abitudini non coglieva la ricchezza straordinaria del momento che avrebbe potuto vivere.

Ecco che, come al solito, TRA le righe del Vangelo ci sono squarci di luce che rivelano le contraddizioni di ogni mia giornata.

Così penso agli sconvolgimenti della nostra terra esausta, ai segnali forti di sofferenza che, spremuta come un limone, lancia a noi umani.

È evidente che i cosiddetti “grandi della terra” sanno bene che il momento è veramente tragico eppure, lo abbiamo appena verificato, rimangono lo stesso attaccati agli interessi immediati senza sguardi di prospettiva. Li giudico inadeguati, poi guardo a me stesso e scopro che non sono abbastanza deciso e sveglio per rendermi conto che sono invitato a risollevarmi e ad alzare il capo. Non si tratta solo di fare chiacchiere ma di cambiare atteggiamento. Allora mi aggrappo alla speranza TRA le parole di Gesù e l’esempio di chi, come Gamaliele è poi riuscito a intervenire con un cuore non appesantito.

Dimmi” di Pierangelo Bertoli mi fa compagnia in questo momento.


17 novembre 2021

SU

 


Ho letto al  mio amico Jacopo questa "Fantasticheria" in anteprima. Lui mi ha detto: "Non montarti la testa, però mi sembra una delle migliori fra quelle che hai scritto". Sarà vero?

Grazie a La Voce di Ferrara - Comacchio che continua a darmi spazio.

                                                    SU

Un drone, SU in alto, inquadra il pretorio all’alba del giorno di pasqua. I Giudei vogliono liberarsi di Gesù, ma restano fuori per evitare di contaminarsi: Ponzio Pilato li raggiunge e, dopo un breve colloquio, rientra  con le guardie che tengono prigioniero il Nazareno. Dall’alto si vede la gente assiepata negli spazi accessibili: la folla si prepara a seguire gli sviluppi del caso di cronaca del momento. Il video in cui, in penombra, si vede Giuda che accompagna i soldati ad arrestare Gesù è diventato virale aumentando l'attenzione sull'evento. Le reti televisive gestiscono l'attesa intervistando persone che, fieri del minuto di celebrità che viene loro concesso, propongono inutili luoghi comuni. Tele Gerusalemme - TG  ha battuto la concorrenza con l’esclusiva del racconto di Malco, il servo a cui Pietro ha tagliato un orecchio. Il drone vola SU tutto questo: SU incertezze e paure, SU curiosità morbose, pregiudizi radicati, prepotenze gratuite, speranze deluse.

Un cambio repentino ci porta nella stanza dell’interrogatorio: prima SU e poi dentro Ponzio Pilato. Vediamo la scena dal suo punto di vista, anzi: siamo lui.

Io sento viva la tensione del confronto con Gesù: una fortuna e una responsabilità che si aggrovigliano in nodi che non so districare. Il mistero SU cui provare a cambiare la mia vita è davvero a portata di mano: eppure anche adesso, come tante altre volte, né io né il prefetto romano siamo capaci di capire quale sia la cosa giusta da fare.

Ascolto “Eilt, ihr angefochtnen Seelen” dalla Passione Secondo San Giovanni di Bach,.


10 novembre 2021

CON


 Questa è la settimana del CONdividere. Lo faccio CON un compagno di strada davvero unico: Stefano Bottoni.  Una serie di eventi particolari mi ha portato a essere fra quelli che presentano il suo (primo e unico) CD in 50 anni di storia artistica. Un CONfronto a cui partecipo con entusiasmo, domenica 14 novembre alle 16 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara (più sotto l'invito). 

Il testo della "Fantasticheria"
pubblicata a pagina 2 su La Voce di Ferrara - Comacchio

                                                        CON

Questa settimana, ho bisogno di CONdividere le visioni del racconto di Gesù CON qualcuno: una comunità, un gruppo, una persona. Saper interpretare i segni che ci circondano richiede CONoscenze plurali: noi al posto di io.

Domenica 14 novembre sarò coinvolto nella presentazione di "Canto", il CD di Stefano Bottoni: sarò CON altri nel difficile ruolo di testimone/critico/amico per accompagnare un momento davvero unico.

Stefano, perciò, mi aiuta a fantasticare nel solco tracciato da lui: accordi e parole per avere uno sguardo sul mondo. Io ero un ragazzino e guardavo con attenzione ai “grandi” come Stefano negli anni in cui i laici entravano con entusiasmo e dedizione nella Chiesa. Un periodo di fermento straordinario che arricchisce ancora la vita di tanti.

Così oggi, mentre ascolto Gesù che invita a vedere e capire  cosa succede attorno a noi, mi vengono in mente alcune canzoni di Bottoni  che cantavamo ai campi scuola e in parrocchia. “Guarda cosa c'è questa sera sotto il cielo di stelle, forse sentirai la mia voce impregnata di pianto”: dobbiamo approfittarne finchè le stelle sono ancora salde nel cielo. Nessuno sa il giorno e l’ora in cui le stelle cadranno: la provvisorietà è sempre CON noi, è una CONdizione stabile “Quanta strada ancora dovrò far?”. Provo a guardare al fico: "Dimmi che frutti porterà l'albero di pietra che coltivi tu".

In attesa del 14 novembre alle 16 al Ridotto del Comunale si possono ascoltare i brani, storici e recenti, del CD “Canto” di Stefano Bottoni (lo trovate su tutte le piattaforme online)






5 novembre 2021

IN

Tra gli Scribi e una vedova, tra superfluo ed essenziale ci sono anch'io IN mezzo ad un cammino di crescita e di ricerca.

La "Fantasticheria" di inizio novembre, pubblicata come ogni settimana, da La Voce di Ferrara - Comacchio

Ecco il testo.

                                                IN

IN quel tempo” Gesù è IN quel luogo (il Tempio di Gerusalemme) e parla IN verità.

Stare IN un contesto, saper annunciare la verità (dopo averla accolta IN una ricerca autentica) e testimoniarla con la propria vita è la provocazione che mi arriva dritta nel cuore mentre cerco spunti fantastici. Immagino che Gesù sia arrivato a comportarsi così grazie ad un percorso di crescita personale e comunitaria: mi piace l'ipotesi che, come ogni uomo, abbia imparato crescendo e sia cresciuto imparando.

E mentre rifletto mi trovo dentro la scena: sono lì, IN ascolto fra la folla. Dopo uno scatto d'ira per l'invettiva contro gli Scribi, riesco ad origliare quello che Gesù dice al gruppetto dei suoi fedelissimi. Qui la rabbia diventa l'amarezza di chi sa di avere dato molto del superfluo e poco del necessario. Facile arrabbiarsi con gli altri, difficile essere davvero meglio di loro.

Fuori dal tempio ho incontrato la vedova, mi sono avvicinato e le ho chiesto se si era accorta che Gesù di Nazareth aveva parlato di lei con i suoi discepoli. Con molta calma mi ha risposto che non aveva notato nulla e che non le sembrava di aver fatto nulla di straordinario: era un modo per ringraziare del dono dei suoi quattro figli che le permettevano di invecchiare con dignità. “Siamo poveri, ma non miseri” mi ha detto. Ho finito per cenare insieme a loro: stasera saranno ospiti a casa mia. Non ho ancora capito se così metto in gioco l’essenziale o il superfluo ma intanto mi alleno IN condivisione.

Noi, che siamo ancora IN ricerca, ascoltiamo “C’è tempo” di Ivano Fossati.