4 ottobre 2011

AbeceDIARIO africano: lettera D

3 ottobre

D come Didattica e Donne

Ho accompagnato Bruna all'inizio del corso per operatori di centri con bambini disabili, Probabilmente una delle scelte più azzeccate degli ultimi tempi nata proprio dalla tenacia di mia sorella: aiutare il personale locale che aiuta nei vari centri per disabili della regione (di solito donne) ad avere una maggiore consapevolezza professionale del proprio lavoro.

Si è già completato un primo corso di tre moduli e quello che inizia oggi è il terzo modulo del secondo corso. In totale oltre 40 ragazze stanno facendo un lavoro importante per il bene dei bambini di questo paese.

Gli insegnanti vengono dall'Italia e portano un occhio esperto per favorire osservazione e convinzione.

Dopo il canto iniziale del corso (di cui parlerò ancora), Valeria da Fabriano inizia parlare alle 23 donne presenti; alcune sono stanche dopo due giorni di viaggio, altre arrivano in leggero ritardo ma pronte ad apprendere: padre Josè, il missionario della Consolata della sede di Mgongo dove si svolge il corso, traduce dall'italiano con partecipazione emotiva.

Concetti semplici e forti: lavorare con la mani, il cervello, il cuore...imparare ad osservare ogni singolo bambino che è unico, diverso dagli altri e con bisogni propri.

Il racconto delle esperienze fatte dopo i primi due moduli portano grande speranza: è bastato affrontare meglio il proprio lavoro e bambini escono dall'abbandono, imparano a camminare, mangiano, giocano e cominciano a crescere forti.

Mentre brava gente parte dall'Italia per diffondere nel mondo che ne ha bisogno il senso vero del lavoro a favore dei disabili, a casa loro (nostra) un governo di incapaci ricchi e boriosi sta smantellando lo stato sociale proprio a partire dai più indifesi.

Succederà che fra qualche anno alcune di queste donne che oggi si formano verranno in Italia per ricordarci che il futuro si costruisce iniziando a dare più opportunità ai bambini disabili...lavorando con le mani, il cervello, il cuore.

D come DAVVERO

Davvero sono qui, stamattina ho visto Zawadi scrivere e giocare a Pac Man, ho ballato giocato e mi sono preso a leccate coi bambini del centro diurno. Non so ancora bene i loro nomi ma ho un po' della loro saliva sui vestiti e del loro sorriso nel mio cuore.

Per chi vuole vedere qualche foto, connessione permettendo, provo ad aggiungerle al mio profilo di facebook

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