10 ottobre 2011

AbeceDIARIO africano: lettera M...

10 ottobre

M come MACCHINA DA CUCIRE

Stamattina ci siamo svegliati scoprendo che la macchina da cucire che si trovava sotto il portico era stata rubata nella notte. Considerato che la casa ha un guardiano che vigila accanto al cancello il fatto non è per nulla piacevole. E' il terzo furto in pochi mesi ma gli altri oggetti (pneumatici e pezzi di lamiera) si trovavano nel cortile dietro la casa mentre, stavolta, i ladri sono arrivati appena fuori dalla porta d'entrata. Nel portare la refurtiva fuori dal cancello hanno anche fatto cadere i cassetti col filo e altri accessori causando probabilmente un certo rumore.

E il guardiano? Non pervenuto...probabilmente dormiva pesantemente oppure, dice lui, era dall'altra parte del cortile (e non ha sentito se non visto nulla?) o probabilmente era complice dei ladri.

Episodi di questo tipo (non solo in Africa) mettono in discussione i meccanismi della fiducia innescando rincorse a strumenti di difesa che, comunque sia, non favoriscono un diverso modello di società. Cani da guardia (che, ho scoperto, in realtà vengono usati a differenza di quanto ho scritto nella pagina “H come Hodi”) che abbaiano per svegliare i guardiani che altrimenti dormono, filo spinato, cocci di vetro sui muri, guardiani armati...la sicurezza diventa chiusura.

Inizialmente il vero antifurto era Vicky che, così fuori dagli schemi come è, era unanimemente considerata indemoniata, quindi nessuno osava avvicinarsi alla casa dove abitava...ora il paziente lavoro di integrazione ha contribuito a far capire che Vicky è solo vittima di malattie ed abbandono ma è un essere umano: così un risultato positivo ha determinato una presa di fiducia da parte dei ladri.

Il problema rimane aperto e non può essere risolto in modo frettoloso.

Ho ripreso a scrivere di notte: sono l'unico sveglio nella casa e sento chiaramente abbaiare cani in lontananza e, appena fuori dalla finestra dietro di me, russare pesantemente il nuovo guardiano che ha preso il posto di quello della notte scorsa: speriamo bene!

M come MALATTIA

Ho fatto un giro fuori dall'ospedale, in attesa di poterci entrare (anche qui bisogna rispettare gli orari di visita): è sempre accessibile, invece, il pronto soccorso con una coda che arriva anche a due – tre giorni di attesa dopo il momento dell'arrivo in cui la prima cosa da fare è pagare. Sapevo già che anche di fronte alla malattia non siamo tutti uguali: l'amarezza deriva dalla constatazione che chi sta dalla parte sbagliata dello steccato è a sua volta distribuito in categorie determinate dalla mancanza di opportunità.

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