Da qualche tempo è scomparso il Re. Non si tratta dell’effetto del
referendum sulla monarchia ma di un evento ineluttabile avvenuto quasi nel
silenzio generale.
Si tratta del Re cosiddetto naturale, quello che nella tastiera si
trova in mezzo fra il Do e il Mi. Oggi non interessa più, è fuori moda: un
tasto bianco, centrale, naturale… sa di vecchio rispetto alle distorsioni dei
più attuali Re diesis e Re bemolle.
Oggi bisogna sempre avere qualcosa in più o in meno: per questo nei
social hanno cominciato a definire il Re naturale col nome tecnico di
“bequadro” il segno musicale che
annulla l'alterazione cromatica prodotta dal diesis o dal bemolle.
Il povero Re, descritto come l’annullamento di qualcosa, è diventato immediatamente
antipatico.
Anche quelli che, per tentare di
salvarlo, lo definiscono “diversamente diesis o diversamente bemolle”, mentono
sapendo (forse) di mentire e
contribuiscono alla sua scomparsa.
Come spesso succede i tentativi di difesa
possono essere più nocivi degli attacchi espliciti.
Addio Re naturale, semplice, datato,
abusato dai chitarristi incapaci di accordi complessi. Attorno a te le note più
vicine resistono ma anche loro hanno dovuto subire una mutazione semantica. Il
Do è diventato Dio, il Mi è diventato Mio… religione e proprietà unite insieme
non vanno mai fuori moda.
E l’Africa?
Ci aspetta: domani partiamo,
la troveremo ancora naturale o sarà diventata bequadro?
2 commenti:
Il bemolle mi è simpatico. È disposto ad abbassarsi di un semitono. Simboleggia il si ad essere alterati. Il Diesis è spocchioso e tiene la testa alta di un semitono. Buon viaggio amico
Buon viaggio amici! Portate tutta la vostra bellezza in Africa! Tanti auguri di ogni bene!
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