25 dicembre 2016

Nota e note della vigilia: 24 dicembre fra Iringa e Mgongo

La vigilia di Natale è stata una giornata intensa per emozioni accompagnate da musica e movimenti.
Alla mattina la festa coi bambini e i genitori della Nyumba Ali mi ha fatto toccar con mano i progressi degli ultimi anni verso un maggior coinvolgimento delle Dade e dei genitori nella gestione del Centro Diurno. Oltre a ciò ho colto qualche frutto interessante dal punto di vista culturale, soprattutto  la presenza di due padri in mezzo a tante mamme. Si tratta di un fatto per niente e scontato in una società che delega alle madri e/o alle nonne i ruoli di cura e di educazione dei più piccoli (a maggior ragione nel caso della disabilità di cui è ritenuta responsabile la donna che, sola, ne paga il prezzo).
Davanti a un numeroso pubblico Pio ha scritto con la tastiera adattata gli auguri di Natale: proiettati sul muro tutti vedevano la fatica di digitare le lettere giuste, la pazienza di correggere gli errori e la.soddisfazione del risultato finale.
A seguire il discorso di Zawadi composto da una parte istituzionale letta e consegnata ai presenti e da una “a braccio” (un modo di dire involontariamente ironico per un tetraplegico...ma con Zawadi posso anche scherzare sulla sua disabilità) molto sentita e coinvolgente. A seguire alcuni interventi dei genitori presenti: un po’ di maniera ma con accenti di sincerità fino ad arrivare alle lacrime.
È iniziata poi la parte musicale con l’intervento di noi “wazungu”. La sera prima ci eravamo preparati con una canzone che avevo scritto per una festa al Nido di uno dei miei figli. Ricordavo solo la musica e la prima strofa: insieme abbiamo completato tre strofe in italiano e poi le abbiamo  riadattate in Swahili: un canto semplice con qualche gesto da fare insieme per una festa in cui non ci sono barriere di razza e di cultura (non è forse questo uno dei significati più profondi del Natale?). Il valzer semplice di “E’ Natale per tutti i bambini”, che diventa “Karibu Noeli Watoto Wote”,  è sfociato poi in “Tu scendi dalle stelle” che le persone acculturate come me cercano di eseguire col rispetto che si deve ad un canto composto da Sant’Alfonso Maria de’Liguori nel 1754.
La macedonia di culture è poi sfociata nei canti delle Dade, nei balli partecipati da tutti e, apoteosi finale, nella distribuzione del cibo preparato sul momento: “riso pilau” con carne e verdure. Non c’è molta differenza con le feste che si facevano alcuni anni fa nelle nostre scuole d’infanzia: l’elemento dirompente è la voglia di questa gente di ballare volentieri insieme: abili, disabili, bianchi, genitori, figli, insegnanti...e anche io. Siccome il riso era, come prevedibile, indietro nella cottura, questo periodo di ballo libero collettivo è durato una mezz’ora abbondante  che ha reso ancora più appetibile il cibo (davvero ottimo).


Alla sera (alle 20 ora locale: le 18 italiane) siamo andati all Messa della Notte di Natale nella Chiesa di Mgongo (di cui ho già parlato qui  http://pieffe.blogspot.com/2011/10/abecediario-africano-lettera-sche.html).
Inizio al buio. come può essere buia una notte africana illuminata solo da due candele. Dopo la benedizione di tutti i fedeli che ha seguito l’atto penitenziale si è accesa la luce e sono esplosi i canti, le preghiere, le letture. Tutta la liturgia è stata in Swahili, anche il sacerdote è del posto: a fine Messa Padre Franco ha preso il microfono per salutare e fare gli auguri  agli italiani presenti in Chiesa (oltre a noi - che con Viky e Mage siamo comunque in tredici - un altro bel gruppo delle case famiglia  della Giovanni XXIII). Ci ha detto di salutare Bruna e Lucio augurandosi di rivederli presto.


Non ho foto da mostrare: in chiesa ho registrato tutti i canti stando seduto dietro al coro. Alla fine ho girato un piccolo video sul canto che i ragazzi “urlavano” facendo il gesto della tromba che vibra. Vorrei testimoniare la partecipazione totale ad un canto evidentemente costruito su “Gloria in Excelsis Deo” raddoppiato nella durata della discesa per concludersi con un “Osanna in Excelsis”. Chiedo scusa se la mano non è ferma e ad un certo punto si sente anche la mia voce. invecchiando faccio più fatica a controllarmi ed ero di fianco al bravissimo ragazzo che suonava il tamburo.
Eccolo qui, dura due minuti.

L'albero di Natale  della Nyumba Ali, coi pacchetti dei regali in attesa di essere aperti.


4 commenti:

Cristiana ha detto...

Non trovo parole all'altezza di esprimere l'enorme emozione che trasmettete. Auguri!!!!

Unknown ha detto...

Una vigilia sentita e partecipata! Con i tuoi racconti ci consenti di vivere un po' con voi un momento così bello. Grazie.

riccardo ha detto...

Grande Patrizio. Augurissimi a tutti voi. Mi fai venir voglia di venire lì! A presto
Riccardo

Marceĺlo ha detto...

Peccato non riesco a vedere e sentire il tuo video 😣, però dalle tue parole mi sono immaginato come doveva essere... Una vera festa