“Sono impegnato a vivere, non ho tempo per scrivere.”
Questa frase ritrovata nel quaderno degli appunti di William Faulkner (ma sarà vero?) fotografa la mia situazione attuale e mi dà l’opportunità di avvisare i miei assidui lettori che il ritardo di un giorno delle mie note quotidiane è destinato inevitabilmente ad aumentare.
È giusto così, è doveroso adattarsi ai tempi del luogo; scrivere un brano con tempo Larghissimo che per gli esperti di musica significa "molto, molto lento, estremamente lento, più lento di largo". Noi dilettanti potremmo definirlo “Andante con calma”.
Il 22 dicembre l’inverno tanzaniano ha dispiegato i suoi effetti regalandoci una bella giornata di sole non troppo assillante: giusto quei 26 gradi che si fanno gradire senza troppa gradualità.
Si stava bene fuori ma soprattutto si stava bene dentro, dentro ai Centri della Nyumba Ali: quello storico qui e quello nuovo inaugurato di recente a Ngome
Ho ritrovate le Dade e i bambini come se non fossero già passati 4 anni dall'ultima volta: un senso di rispetto e di impegno ben indirizzato che si è allargato ad altri adulti e bambini.
So quanto lavoro paziente e profondo c’è dietro, ma non finisco di rinnovare ogni volta lo stupore.
I Centri resteranno aperti fino alla mattina del 24 dicembre quando la festa tutti insieme ci permetterà di celebrare il Natale. A Ngome abbiamo cantato insieme un canto di benvenuto “karibuni” coi bimbi e le Dade: un assaggio di cosa ci aspetta la vigilia di Natale. Musica semplice, parole ripetute senza difficoltà, passi accennati di corpi in movimento… siamo nel pezzo, nel cuore del cuore.
Al pomeriggio la visita al sasso di Gangilonga: una ampia roccia che domina la città. C'ero già stato nel 2012 quando bastava salire lungo il sentiero: oggi hanno messo cartelli segnaletici, si paga il biglietto e in cima si trova una guardia che controlla che non avvengano atti di vandalismo o di violenza (altro effetto della globalizzazione?)
Il luogo in ogni caso è particolarmente suggestivo soprattutto per essere stato usato dal Capo Mwewe per resistere agli assalti dei tedeschi nel periodo dal 1894 al 1898. Pochi sanno che la Tanzania è stata conquistata dai tedeschi che l’hanno tenuta fino alla fine della prima guerra mondiale quando passò definitivamente agli inglesi: questa storia di resistenza ai tedeschi me la fa sentire ancora più vicina.
Sul grande masso il panorama è molto suggestivo e ci ha visto riuniti tutti insieme: nell’occasione ho indossato i panni del padre vecchio stampo “facciamo una foto tutti insieme qui: il posto è unico!”
La foto è fatta, quando sarà visibile? Arriverà: intanto ci vuole tempo e pazienza
2 commenti:
Ho smesso l'orologio per acquistare tempo...aspettiamo la foto amico! Notte
Leggo ogni riga e sempre più mi sento con voi. E sempre grazie.
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