19 dicembre 2016

Noticine, piccole storie da sviluppare (forse): “Povero Re…” - 19 dicembre -

Da qualche tempo è scomparso il Re. Non si tratta dell’effetto del referendum sulla monarchia ma di un evento ineluttabile avvenuto quasi nel silenzio generale.
Si tratta del Re cosiddetto naturale, quello che nella tastiera si trova in mezzo fra il Do e il Mi. Oggi non interessa più, è fuori moda: un tasto bianco, centrale, naturale… sa di vecchio rispetto alle distorsioni dei più attuali Re diesis  e Re bemolle.
Oggi bisogna sempre avere qualcosa in più o in meno: per questo nei social hanno cominciato a definire il Re naturale col nome tecnico di “bequadro” il segno musicale che annulla l'alterazione cromatica prodotta dal diesis o dal bemolle.
Il povero Re, descritto come  l’annullamento di qualcosa, è diventato immediatamente antipatico.
Anche quelli che, per tentare di salvarlo, lo definiscono “diversamente diesis o diversamente bemolle”, mentono sapendo (forse)  di mentire e contribuiscono alla sua scomparsa. 
Come spesso succede i tentativi di difesa possono essere più nocivi degli attacchi espliciti.

Addio Re naturale, semplice, datato, abusato dai chitarristi incapaci di accordi complessi. Attorno a te le note più vicine resistono ma anche loro hanno dovuto subire una mutazione semantica. Il Do è diventato Dio, il Mi è diventato Mio… religione e proprietà unite insieme non vanno mai fuori moda.
E l’Africa? 
Ci aspetta: domani partiamo, la troveremo ancora naturale o sarà diventata bequadro?





2 commenti:

Marceĺlo ha detto...

Il bemolle mi è simpatico. È disposto ad abbassarsi di un semitono. Simboleggia il si ad essere alterati. Il Diesis è spocchioso e tiene la testa alta di un semitono. Buon viaggio amico

Unknown ha detto...

Buon viaggio amici! Portate tutta la vostra bellezza in Africa! Tanti auguri di ogni bene!