Il 15 dicembre è
l'anniversario della nascita della mia Parrocchia, la specialissima chiesa di
Viale Krasnodar. Dopo la Messa e la cena comunitaria è andata in scena una rappresentazione sul Natale straordinariamente
efficace nella sua semplicità.
Sono stato scritturato in extremis per accompagnare con la tastiera alcuni canti tradizionali che scandivano alcune scene. La mia scelta è stata quella di usare il vecchio armonium fermo in un angolo della chiesa: per farlo suonare bisogna pedalare decisi per azionare i mantici che danno suono alle note, altrimenti non funziona.
Per me, pianista "a
orecchio" che faccio gli accordi e cerco qualche nota della melodia, è
stata un'emozione speciale accompagnare “Astro del ciel” e “Tu scendi dalle stelle” con la
rilassatezza di un coro di amici consapevoli ma senza ansia da prestazioni.
Ho ritrovato poi un
classico della mia adolescenza: "In notte placida" e tornando a casa ho scoperto che è un testo
antico italiano su una musica del francese François
Couperin (1668-1733). Ho resistito alla tentazione di suonarlo
come una mazurca e, anzi, ho messo molta enfasi, pedalando come Coppi sullo
Stelvio, quando attacca il ritornello passando dall’accordo maggiore a quello
minore.
Anche queste sensazioni
semplici, queste musiche calde della
nostra tradizione mi aiutano a prepararmi al primo Natale della mia vita sotto l’Equatore.
So già che in Africa la Messa
è una festa di musica e balli: a Natale sarà quell’apoteosi che noi, ormai
appiattiti sui tristi rituali degli spot, forse non riusciamo nemmeno ad
immaginare. Spero di essere pronto a farmi coinvolgere e che pedalare all’armonium mi sia servito da
allenamento fisico e spirituale.
1 commento:
Grande pedala sempre! Sempre avanti!
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