La Sequenza che si proclama il giorno di Pentecoste è potente e suggestiva, fra invocazioni e pennellate di vita quotidiana. Viene voglia di provare a continuare l’elenco: io qualcosa ho scritto nel "Foglietto in tasca n.37" su La Voce di Ferrara-Comacchio
"Forse qualcuno che legge queste poche righe potrebbe riuscirci meglio di me. Chi ci prova?"
Il testo integrale è disponibile qui di seguito.
“Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.”
Quest'anno non mi faccio trovare impreparato: ho memorizzato che il giorno di Pentecoste si legge la Sequenza. La ripasso in anteprima, lentamente, gustando le singole frasi: vado con la memoria anche alla versione in latino che ho potuto cantare quando amici sacerdoti cercavano di insegnarmi il gregoriano.
Il
testo è potente e suggestivo fra invocazioni e pennellate di vita
quotidiana.
Viene
voglia di provare a continuare l’elenco: a me viene in mente...:
“Apri
ciò che è chiuso, allieta ciò che è triste, svela ciò che è
nascosto.
Trova
ciò che è smarrito, libera ciò che è imprigionato, colora ciò
che è sbiadito.
Dona
a noi uomini di ascoltare chi è ignorato, di proteggere la natura,
di rispettare gli indifesi.
Dona
calore, sapore, odore a ciò che l’ha perso, memoria a chi non
ricorda, desiderio a chi è rassegnato, fiducia a chi dispera.”
Non
so se posso continuare, non sempre riesco a mettere la mia
creatività a servizio dello Spirito abbandonandomi al Suo
“dolcissimo sollievo”.
Forse
qualcuno che legge queste poche righe potrebbe riuscirci meglio di
me. Chi ci prova?
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