La Voce di Ferrara-Comacchio questa settimana pubblica le mie reazioni agli stimoli delle prime letture: è un po' un ritorno alle "fantasticherie". Sette uomini (e sette donne?): nomi degli Atti degli Apostoli, nomi di persone che anche oggi incontriamo.
Ecco il testo del "Foglietto in Tasca" n. 34.
“Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia.”
Mi stimola quando nelle letture ci sono i nomi di persona: mi piace immaginare le loro storie. Per essere più libero evito di cercare notizie sui sette diaconi (e lascio stare Stefano di cui si sa molto). Così penso che Pròcoro vendesse vasi, Nicànore fosse un nonno con tanti nipoti, Timone un maestro. Parmenàs era un ragazzo bravo in tutti i lavori manuali, sempre pronto a dare una mano, Filippo amava scherzare perché in tanti lo confondevano con l'apostolo. Nicola, infine, col suo accento di Antiochia, raccontava aneddoti curiosi.
Gli Atti non dicono nulla di specifico sulle donne che vivevano insieme ai sette diaconi: sono certo che anche loro avessero condiviso la scelta di mettersi al servizio dando un contributo fondamentale, unico e irrinunciabile come da sempre è quello delle donne in ogni parte del mondo.
Tutte e tutti immagino avranno avuto alti e bassi, slanci e ritirate passando tra riconoscenza, incomprensione e maldicenza.
A pensarci meglio vedo loro, oggi, in tante persone che ho incontrato e incontro: gente normale su cui non si accendono i riflettori, capace di donare e donarsi nella cura quotidiana.
Ho deciso di aggiungere un altro foglietto da tenere in tasca in queste settimane di inizio primavera: annoto i nomi dei "diaconi e diaconesse" di oggi e le situazioni in cui li incontro. Rileggerò i loro nomi nella mia preghiera.
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