15 maggio 2023

Il Foglietto in tasca n.35

 


Dare le ragioni della speranza: attraverso il linguaggio ma soprattutto attraverso la vita, la passione dell’esperienza quotidiana. La Voce di Ferrara-Comacchio ospita anche questa settimana, a pagina 2, il Foglietto in tasca.

Qui il testo, per chi vorrà leggerlo.

"pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi."

Finora ho sempre interpretato questo brano di Pietro come un invito ad affinare le capacità dialettiche per poter spiegare bene i motivi della speranza. In realtà mi sembra che la mia esperienza dimostri qualcosa di diverso: la speranza (come le sue "sorelle" fede e carità) non si comunica attraverso il linguaggio ma con la propria vita. Siamo invitati a "dare le ragioni" quando qualcuno si sente provocato dalle nostre azioni.

Lo scriveva benissimo Paolo VI nell'Esortazione Apostolica “Evangelii Nuntiandi “Allora con tale testimonianza senza parole, questi cristiani fanno salire nel cuore di coloro che li vedono vivere, domande irresistibili: perché sono così? Perché vivono in tal modo? Che cosa o chi li ispira? Perché sono in mezzo a noi? Ebbene, una tale testimonianza è già una proclamazione silenziosa, ma molto forte ed efficace della Buona Novella. Vi è qui un gesto iniziale di evangelizzazione”

Anche la sera del 5 maggio, a margine del bell’incontro su Giuseppe Salvia, un amico commentava: “Si sente, anzi si vede, quando chi parla di valori e principi ha una esperienza diretta perché li vive".

La radice di tutto, quindi, torna sull’esperienza di vita quotidiana: ringrazio Pietro che mi ha aiutato a fare chiarezza prima di tutto per me stesso. Non rinuncio a migliorare la voglia di “spiegare” ma vorrei essere credibile perché “dare le ragioni” nasce dal sudore e dalla passione dell’esperienza quotidiana di provare a “dare gambe” alla speranza che è in me. 


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