31 luglio 2012

...E SONO ANCORA QUI – 6- penultimi frammenti nella Nyumba Ali (la casa con le ali) – Iringa – Tanzania luglio 2012.


Siamo ai penultimi frammenti...
POMERINI
La Nyumba Ali ha aperto da poco più di un mese un nuovo Centro Diurno, in collaborazione con altre associazioni, in un villaggio che si chiama Pomerini. E’ persino difficile scrivere il nome: il correttore automatico scrive immediatamente “poverini” dimostrando di ignorare la geografia della Tanzania e permettendosi di dare definizioni inesatte. A parte il nome (di probabile derivazione dai tempi della dominazione tedesca) il villaggio è sulla cresta che separa una valle dall’altra dove la regione di Iringa raggiunge le punte più alte. Una parte dei bavaglini che abbiamo portato dall’Italia sono già a Pomerini: i bambini aumentano ogni giorno e ormai la capienza massima si avvicina. Proprio qualche giorno fa la visita insieme ad un medico in un villaggio vicino ha permesso di individuare  circa 20 bambini con diverse disabilità: per ognuno si pensa ad un percorso specifico partendo da quelli sordi, muti e ciechi per cui esiste già una discreta tradizione di assistenza. Per gli altri le porte della Nyumba Ali 2 – Pomerini – sono aperte (finché c’è posto).
A Pomerini, sulla spianata, le partite a calcio si fermano quando passano le mucche...

Pomerini non è solo il nuovo centro diurno…è l’occasione, per me, di parlare di Fra Paolo. Un francescano “essenziale” (credo sai dica dei “riformati” che cercano di rifarsi direttamente allo spirito originario del Santo di Assisi) che gira completamente scalzo e, sempre scalzo, guida lungo le strade sterrate con perizia da Camel Trophy . Ho scoperto che la distanza in auto qui non si misura in KM ma in “TGA” (Tempo Guida per Autista). Ad esempio la distanza Iringa – Pomerini è 90 minuti se guida Bruna, 60 se guida Lucio, 40 se guida Fra Paolo.
A parte queste amenità sono contento di aver potuto passare un po’ di tempo con lui: siamo quasi coetanei ma la sua fede e la sua esperienza di vita me lo hanno fatto percepire più come un padre che come un fratello: una persona da cui raccogliere perle da mettere nella collana della mia vita.


con Fra Paolo...
LA CHITARRA AL CENTRO.
Non immaginavo  che la chitarra comprata a Dar avesse un effetto così dirompente.
Innanzitutto su di me, costringendomi a suonare in tutte le occasioni in cui qualcuno me lo chiedeva: mi sono tornati i calli nelle dita e ho sfoderato un repertorio raccogliendo un grande successo soprattutto con le dade e i bambini del Centro Diurno. “Siamo andati alla caccia del leon” con gesti e suoni ripetuti ha scalato la Hit Parade in pochi giorni. Con gli ospiti alle varie cene di compleanno e non solo, il “tiru tiru lero” e “con la mia faccia” hanno mietuto vittime e consensi.
Poi, dopo tanto che non mi succedeva, ho composto una canzone nuova: per Viki – Victoria, per la sua festa e anche dopo, per provare a raccontare il senso di una nuova avventura..
Insieme all’altra canzone “Nyumba Ali Rock” (sulla musica di “Be Bop A Lula”) segna, forse, l’inizio della “Nyumba Ali Records”?
Entrambi i pezzi potrebbero, a breve, essere disponibili on line.
L’esperienza più incredibile  con la chitarra è stata vedere Zawadi suonarla pizzicando le corde col plettro tenuto con le dita dei piedi. (anche su questo esiste un video: non è un’invenzione). Dopo di lui Priva si è messo di fianco trovando la posizione che permette alla sua “presa a pinza” di usare il plettro. Poi Imma (è un maschio: l’abbreviazione di Immanuel) l’ha leccata e sbavata in abbondanza, altri hanno urlato nella cassa armonica ascoltando le vibrazioni di ritorno: tutti hanno tirato in qualche modo le corde e, come ricompensa, hanno avuto una chitarra sbattuta sulla testa sentendo il suono amico del tamburo.
Non posso competere col senso del ritmo e del ballo che ha la gente di qui: ho provato, però, a “dire la mia” giocando un po’ con suoni e rumori. Ora la chitarra, esito della caccia al tesoro a Dar, è appesa sul muro della Nyumba Ali accanto alla carta geografica dell’East Africa: spero che altri la usino evitando che venga spostata solo al venerdì sera quando, per la “serata cinema” si trova a interferire con la traiettoria del proiettore.


La chitarra, appesa accanto alla carta dell'East Africa, aspetta altri suonatori

2 commenti:

toto ha detto...

grande Pat, chissà se un giorno suonerò la chitarra con le ali...
un abbraccio, ciao

Patrizio Fergnani ha detto...

Toto, sono convinto che la suonerai: la casa si può raggiungere anche in Vespa!