Il parco di Ruaha
l'abbiamo visitato con un pullmino speciale dove si alzava il tetto e noi
potevamo star fuori con la testa per vedere meglio gli animali. Eravamo in 7:
io con la mia famiglia e Elena (non mia sorella), Stefania e Nicoletta. Tutte
stavano scalze coi piedi sui sedili, Patrizio non aveva bisogno perché toccava
già il tetto e io stavo sui braccioli davanti così ero il più alto di tutti.
Quando qualcuno
vedeva un animale faceva un segno all'autista di fermarsi e, dopo un po' doveva
dire se avevamo già fatto abbastanza foto e poteva ripartire. Lui era il più
bravo a vedere gli animali anche da lontano e sapeva distinguere le impronte
sul bordo della strada: anche io, però, dall'alto vedevo bene gli animali già
da lontano. Le ragazze che erano con noi mi chiamavano “La piccola vedetta” e
poi anche “Dico Go!” perché ero io che davo il segnale di ripartire.
All'entrata del
Parco mio padre è riuscito a farsi dare l'ultimo manifesto con disegnati tutti
gli animali che si possono vedere nel parco. Su 48 che sono disegnati ne
abbiamo visti 44, ci mancavano solo il gufo, il pipistrello, il leopardo e la
tartaruga. Quando lo racconto qui non mi credono, ma è davvero così...se non ci
credete abbiamo le foto e magari ne mettiamo una anche qui (se Patrizio si
ricorda come si fa).
Il più speciale di
tutti è stato il Ghepardo che in pochi riescono a vedere, siamo stati
fortunatissimi a vederlo alla mattina
presto dopo che abbiamo dormito nel Parco.
Il leone mi faceva
un po' paura e ogni tanto dicevo sottovoce “dico Go!” perché volevo andar via
presto, ma adesso sono contento che abbiamo fatto foto e filmati coi leoni
vicinissimi.
Non voglio scrivere
tanto ma è stata una bella avventura dormire nelle baracche. Noi due maschi
eravamo da soli in una casettina tonda di lamiera e le cinque ragazze in una
baracca quadrata. Davanti ad ogni baracca c'era una lampada a petrolio
L'abbiamo portata dentro per fare i letti poi siamo rimasti al buio perché la
luce doveva stare accesa fuori tutta la notte. Infatti fuori giravano gli
elefanti e col fuoco stavano un po' lontani...noi, però, non potevamo uscire.
Il ranger fuori stava pronto tutta la notte: prima di andare a dormire ci ha
fatto vedere con la pila che dove si sentiva un rumore passavano proprio due
elefanti.
Che fifa! Per
fortuna non è successo niente e noi abbiamo dormito bene...dall'Elena e la
mamma hanno avuto gli elefanti cher mangiavano proprio fuori dalla finestra
dietro e con la pila li illuminavano.
L'ultima avventura
che racconto è stata al picnic del primo giorno. La guida ci ha portato fuori
pista in un posto che sembrava tranquillo. Appena una delle tre ragazze ha
mangiato una banana e ha appoggiato la buccia a terra, subito una scimmia che
era su un albero non troppo lontano si è fiondata sulla buccia e poi è
scattata verso il pullmino sopra il vetro e poi è entrata dal tetto aperto.
Per fortuna Tom (la
guida) aveva portato fuori il nostro cestino ma la scimmia ha preso al volo tre
banane che erano apooggiate su un sedile. Siamo subito saliti e scappati via
perchè non volevamo fare la guerra delle banane con le altre scimmie.
Alla fine sono contento di essere tornato sano
e salvo a Iringa nella casa di Bruna e Lucio che è anche un po’ casa mia.
1 commento:
Nicola il nuovo Indiana Jones!
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