22 luglio 2012

...E SONO ANCORA QUI - 4 - Nicola racconta il Ruaha Park – Iringa – Tanzania luglio 2012

NICOLA AL RUAHA PARK 

Il parco di Ruaha l'abbiamo visitato con un pullmino speciale dove si alzava il tetto e noi potevamo star fuori con la testa per vedere meglio gli animali. Eravamo in 7: io con la mia famiglia e Elena (non mia sorella), Stefania e Nicoletta. Tutte stavano scalze coi piedi sui sedili, Patrizio non aveva bisogno perché toccava già il tetto e io stavo sui braccioli davanti così ero il più alto di tutti.
Quando qualcuno vedeva un animale faceva un segno all'autista di fermarsi e, dopo un po' doveva dire se avevamo già fatto abbastanza foto e poteva ripartire. Lui era il più bravo a vedere gli animali anche da lontano e sapeva distinguere le impronte sul bordo della strada: anche io, però, dall'alto vedevo bene gli animali già da lontano. Le ragazze che erano con noi mi chiamavano “La piccola vedetta” e poi anche “Dico Go!” perché ero io che davo il segnale di ripartire.

All'entrata del Parco mio padre è riuscito a farsi dare l'ultimo manifesto con disegnati tutti gli animali che si possono vedere nel parco. Su 48 che sono disegnati ne abbiamo visti 44, ci mancavano solo il gufo, il pipistrello, il leopardo e la tartaruga. Quando lo racconto qui non mi credono, ma è davvero così...se non ci credete abbiamo le foto e magari ne mettiamo una anche qui (se Patrizio si ricorda come si fa).
Il più speciale di tutti è stato il Ghepardo che in pochi riescono a vedere, siamo stati fortunatissimi  a vederlo alla mattina presto dopo che abbiamo dormito nel Parco.


Il leone mi faceva un po' paura e ogni tanto dicevo sottovoce “dico Go!” perché volevo andar via presto, ma adesso sono contento che abbiamo fatto foto e filmati coi leoni vicinissimi.
Non voglio scrivere tanto ma è stata una bella avventura dormire nelle baracche. Noi due maschi eravamo da soli in una casettina tonda di lamiera e le cinque ragazze in una baracca quadrata. Davanti ad ogni baracca c'era una lampada a petrolio L'abbiamo portata dentro per fare i letti poi siamo rimasti al buio perché la luce doveva stare accesa fuori tutta la notte. Infatti fuori giravano gli elefanti e col fuoco stavano un po' lontani...noi, però, non potevamo uscire. Il ranger fuori stava pronto tutta la notte: prima di andare a dormire ci ha fatto vedere con la pila che dove si sentiva un rumore passavano proprio due elefanti.
Che fifa! Per fortuna non è successo niente e noi abbiamo dormito bene...dall'Elena e la mamma hanno avuto gli elefanti cher mangiavano proprio fuori dalla finestra dietro e con la pila li illuminavano.
L'ultima avventura che racconto è stata al picnic del primo giorno. La guida ci ha portato fuori pista in un posto che sembrava tranquillo. Appena una delle tre ragazze ha mangiato una banana e ha appoggiato la buccia a terra, subito una scimmia che era su un albero non troppo lontano si è fiondata sulla buccia e poi è scattata verso il pullmino sopra il vetro e poi è entrata dal tetto aperto.
Per fortuna Tom (la guida) aveva portato fuori il nostro cestino ma la scimmia ha preso al volo tre banane che erano apooggiate su un sedile. Siamo subito saliti e scappati via perchè non volevamo fare la guerra delle banane con le altre scimmie.

Alla fine sono contento di essere tornato sano e salvo a Iringa nella casa di Bruna e Lucio che è anche un po’ casa mia.

1 commento:

fosco ha detto...

Nicola il nuovo Indiana Jones!