Prima di raccontare delle avventure al Ruaha
Park (cosa che forse non farò io) voglio fissare nella memoria di questo
viaggio la giornata a Mapanda. In cima al villaggio, dopo una impegnativa strada sterrata, sorge la parrocchia “fidei
donum” della diocesi di Bologna: in pratica è una parrocchia con un parroco di
Bologna solo che si trova nel cuore della Tanzania. Dopo 10 anni dovrebbe poi
passare alla locale diocesi: non si può essere missionari in eterno e la
missione o serve a far crescere la gente del posto o altrimenti fallisce il suo
scopo di promozione. Il modello sembra funzioni, dato che proprio all'inizio
del 2012 la parrocchia di Usokami è stata affidata al clero
locale.
Più sotto, proprio lungo la strada fra Usokami
e Mapanda (ribattezzate Uso il Camion e Ma-Panda4X4 data la tipologia della
strada), si trova la sede dove i fratelli e le sorella della Visitazione vivono
in estrema povertà. Dovevo andare per vedere dove vive Marta la mia compagna di
viaggio nel ritorno di ottobre (Ne ho gia’ parlato nel post del 21 ottobre 2011http://pieffe.blogspot.com/2011/10/abecediario-africano-finalmente-la-zeta.html).
E' stata una domenica davvero speciale, in due
strutture modeste dove l'acqua è quella piovana raccolta nelle cisterne e
l'elettricità è prodotta da tre piccoli pannelli solari.
Clima monastico coi fratelli impegnati nella
traduzione delle scritture e dei padri della chiesa direttamente dalle versioni
antiche allo swahili e le sorelle in assistenza all'ospedale e nella conduzione
della casa. Semplicità e amicizia intorno ad una bella tavola per una domenica
dal sapore antico e, soprattutto, vicino ad ogni forma di povertà materiale ma
non spirituale.
Durante la visita alla chiesa abbiamo trovato
i tamburi che normalmente accompagnano la Messa...è stata subito una festa
grazie ai bambini che suonavano senza remore accompagnando i loro canti: anche
noi ci siamo lasciati contagiare e persino io sono riuscito a fare un ritmo
lontano dalle mie conoscenze che non vanno oltre i ritmi delle tifoserie.
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