17 dicembre 2022

Il Foglietto in tasca n.16


 A volte bisogna metterci un di più di attenzione per far si che cervello e cuore si uniscano per cogliere il significato profondo di quello che si legge.
Questa settimana su La Voce di Ferrara-Comacchio e, qui di seguito, il testo integrale.

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – (...) - a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

A volte mi capita di essere reclutato come lettore alla messa domenicale per sostituire l'improvvisa assenza di chi, ordinariamente, svolge questo servizio: se si tratta di una lettera di San Paolo corro a leggerla per capire se richiede uno sforzo particolare. 
È il caso di questo saluto ai Romani: è talmente ricco e ben scritto da risultare molto impegnativo: mi colpisce, al punto di rinnovare il terrore dell’analisi grammaticale e logica a scuola.

Fra i due trattini ho contato dodici proposizioni in cui Paolo sintetizza la storia della salvezza: una sequela di frasi difficili da cogliere ai giorni nostri in cui i ragionamenti, concatenati in sequenza, sono una rarità per appassionati.

Invito me stesso e chi vorrà (fra i dieci fedeli lettori di questo "Foglietto") a prepararsi alla seconda lettura di domenica 18 dicembre. Io, ad esempio, memorizzo alcune parole e sarò pronto ad ascoltarle: promesso, riguarda, nato, costituito, in virtù, ricevuto, suscitare…e tra queste siete anche voi.

Voglio provare a mettere cervello e cuore in movimento per farmi riempire della bellezza di essere chiamato e scelto per annunciare il vangelo di Dio: un filo, proposto da Paolo, che collega i profeti di un tempo agli uomini di oggi.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Patrizio quello che scrivi è molto bello ti seguo e mi sento sempre più vicina a NS. SIGNORE. Continua così. Ciao

Anonimo ha detto...

Molto bello e sempre efficaci i tuoi foglietti. Ma ... concentrato sull'analisi logica hai rimediato un .MENO in lessico: *sequenza*, non sequela 😅

Patrizio Fergnani ha detto...

Grazie amici anonimi, anche per l'errore che è stato giustamente segnalato: è bello poter contare su lettori attenti e affettuosamente critici.