San Paolo, le elezioni regionali, le impressioni di un settembre che finisce: un concetto un po' ostico alla fine produce una nuova consapevolezza.
Anche questa settimana si può leggere una mia breve riflessione sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio oppure qui di seguito.
“Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.”
San Paolo torna protagonista della seconda lettura: la sua lettera agli Ebrei ci farà compagnia fino al 17 novembre, la domenica in cui si vota per le Regionali in Emilia Romagna. Per non perdere questo appuntamento lo segno già sul calendario, ricordando che si può votare anche il 18: penso che un cristiano sappia usare con intelligenza e coscienza lo strumento del voto e sono convinto che non si faccia attirare dalla triste moda dell’astensionismo.
Il
valore dell’impegno, del mettersi in gioco senza aver paura di
“sporcarsi le mani” è sostenuto da San Paolo proprio nel brano
di questa settimana: ci ho riflettuto negli spazi che una difficile
gestione del tempo quotidiano mi concede in questo periodo.
Scrivo
queste impressioni
un po’ complesse che è ancora settembre
(molti
le leggeranno in ottobre): so che “sono
un uomo, un uomo in cerca di sé stesso”.
“Intanto
il sole tra la nebbia filtra già”: accarezzo
l’idea della forza che ogni persona ha, grazie alla stessa origine
della vita di Gesù.
Sorrido perché noi, che siamo suoi fratelli, possiamo provare a stare sulla sua scia senza farci abbattere dai fallimenti.
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