25 ottobre 2024

#passa_Parola n.8

La prima lettura e il salmo di questa settimana invitano alla gioia: un'esperienza e un desiderio che cerco di mantenere nella vita quotidiana.
Cosa c'entra con l'uso dell'App "Too Good To"? La risposta è nei 1.500 caratteri pubblicati  sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio e che si possono leggere anche qui di seguito.

Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia.”

Questa settimana provo a tenermi dentro la gioia che sgorga dalla prima lettura e dal salmo.

La bocca riempita di sorriso diventa un faro nel cammino quotidiano fra labbra strette dall'abitudine a parlar male: una lingua sovrabbondante di gioia è un antidoto al grigiore dilagante.

È così che vorrei essere, anche se non sempre ci riesco: spero di avere sempre qualcuno che mi richiama, come mi è successo pochi giorni fa. 

Da qualche tempo uso l'App “Too Good To Go” che permette di acquistare a prezzi bassissimi cibo di giornata rimasto invenduto. Dal pane al cibo cinese, dai prodotti biologici alle colazioni degli alberghi l’offerta è ampia: si uniscono la lotta allo spreco alimentare e il contenimento dei costi di una vita sempre più difficile da sostenere.

Avevo prenotato un ritiro in un punto vendita all'interno di un grande centro commerciale.

Di solito il personale è abbastanza sbrigativo, ti identifica e ti consegna il tutto in modo veloce. Io, che sono un noto “attaccapezze”, mi sono adeguato e mi limito a dire: “Ho un Too Good To Go da ritirare”.

Ho fatto così l’ultima volta e il ragazzo al banco mi ha risposto “Innanzitutto salve…”. Sarei sprofondato: io per primo avevo ceduto alle relazioni frettolose e fredde che cerco di evitare. Ho chiesto scusa e ringraziato per il richiamo.

Lo condivido qui: risuona nel salmo 125 e nella bellezza delle grandi cose ordinarie. Nella ricerca che percorre la vita di ogni giorno. 

 

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