La Voce di Ferrara-Comacchio pubblica il n.4 di #passa_Parola dove si fanno ipotesi bizzarre nate da confronti quotidiani con chi agisce per gli altri senza riconoscersi in una fede religiosa. Ho tanto da imparare in una ricerca che non finisce mai.
Ecco il testo integrale: 1.500 caratteri che si leggono in un minuto.
“Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.”
Giacomo saluta alla fine del mese in cui ci ha fatto compagnia con la sua lettera.
L’ultimo brano non lascia spazio a dubbi: accumulare ricchezze e non pagare giustamente chi lavora non è compatibile col cristianesimo. Non si può fraintendere: “vi siete ingrassati per il giorno della strage” lascia in sospeso quando e dove mentre chi, cosa e perché è molto chiaro.
È facile immaginare persone più o meno famose destinate al giudizio finale: ognuno di noi, come Dante, può mettere in gioco la fantasia creando i suoi gironi .
Personalmente preferisco pensare a chi, invece, verrà salvato per le sue opere senza essere mai stato riconosciuto come un “bravo cristiano” dichiarandosi, anzi, esplicitamente non credente.
In più non dimentico che la fantasia e la misericordia di Dio sono infinitamente più grandi delle nostre: le sorprese, nel giorno della strage, non mancheranno.
Fra i miei amici “santi atei”, uno mi ha invitato a pensare a cosa sarebbe successo se i due fratelli, Giovanni e Giacomo, sulle rive del lago invece di Gesù avessero incontrato un certo Aldo e avessero formato un trio.
Lo spunto è interessante, lo rilancio qui anche come stimolo a non perdere mai di vista la dimensione dell'umorismo: molti illustri teologi la indicano come fondamentale per vivere pienamente la fede. Papa Francesco lo ha ribadito volendo incontrare gli artisti del settore: anche così si “#passa_Parola".
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