7 marzo 2024

Il Foglietto in tasca n.67

Quando il cervello è pieno di cose da dove posso cominciare a fare un po' di spazio alle parole davvero importanti?
Quale criterio per individuare ciò che non è veramente necessario?
Benvenuti nel garage di casa mia, simbolo di una ricerca sempre attuale: su La Voce di Ferrara-Comacchio e qui di seguito nel "Foglietto in tasca n.67"... aspetto anche qualche consiglio.

In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole:..”

Non so se è una sensazione comune: a volte mi capita di avere il cervello talmente pieno di cose da sembrare vuoto. Lo immagino come il garage di casa mia al termine dell’ultimo trasloco: tutto era stato predisposto in base a criteri precisi che, alla prova dei fatti, ha retto solo parzialmente. Così, nell’imprevisto causato da una mia distrazione, lo scatolone con alcuni quaderni di appunti personali non ha trovato posto in casa ed è scomparso tra gli attrezzi per riparare la bici, le tende da campeggio e i palloni da gonfiare.

L’ho ritrovato quando abbiamo fatto un po' d'ordine, scoprendo che non tutto è necessario. Fino a quel momento non c’era posto per altro: il mio garage, come il mio cervello ora, era “un pieno vuoto”, un luogo impermeabile a nuovi ingressi.

Così, oggi, mi chiedo: cosa posso eliminare nel mio cervello per fare posto a Dio che, dopo i due punti del libro dell'Esodo, pronuncia parole che vorrei trovassero spazio?

Faccio fatica a scegliere, tutte le realtà che mi coinvolgono mi si presentano sullo stesso piano: la famiglia, lo svago, l'impegno sociale, la cura delle relazioni, la musica, la politica, lo sport…da dove comincio?

Proverò a ricavarmi uno spazio e un tempo per andare più in profondità, sperando, come mi è capitato altre volte, di riuscire a trovare la via giusta.

Percorrerò il sentiero della preghiera, dell’ascolto, della ricerca: in più mi piacerebbe avere consigli da qualcuno dei miei affezionati lettori.



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