Questo il testo:
PER
PER questo Vangelo sono costretto a non rispettare l’ordine delle preposizioni, quello memorizzato da bambino: “di a da in con su per tra fra”. Lo ricordo ancora, anche se sempre più spesso inizio e poi mi confondo con “supercalifragilistic…”.
Gesù è venuto PER servire e dare la vita in riscatto PER molti: siamo già nel cuore del messaggio evangelico, un obiettivo chiaro che non si può fraintendere.
Quando Zebedo incontrò i suoi figli, il giorno dopo questa risposta, stava riparando le reti: quelle abbandonate da Giacomo e Giovanni PER seguire Gesù. Era ansioso di sapere se avevano avuto quello che chiedevano: era una proposta di sua moglie e lui voleva darle la risposta PER primo, confermando che sarebbero stati seduti accanto al trono di Gesù. Erano mortificati tutti e tre PER la risposta del Maestro finché non è arrivata Maria Salome, moglie di Zebedeo e mamma di Giacomo e Giovanni. “Ragazzi” dice con forza PER farsi sentire bene “Come al solito non avete capito niente! PER voi e PER noi è ora di fare un passo avanti: Gesù non è un profeta qualsiasi, seguiamolo con fiducia.”
Aveva ragione lei che sarà una delle tre donne che vanno al sepolcro la mattina di Pasqua.
PER usato come simbolo matematico serve a moltiplicare: Gesù lo ho fatto PER due volte col cibo (così scrive Marco) eppure nemmeno questo è servito a cambiare l’indole degli apostoli. Servono pazienza e amore PER vedere i frutti: a Gesù non mancano, a noi consentono di vivere PER servire e PER moltiplicare.
Che ne dite di assaporare “Anche PER te” di Mogol Battisti?
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