Hosanna!
Difficile fantasticare sul Vangelo della Domenica delle Palme: il racconto della Passione è un testo perfetto, pieno di emozioni che riguardano il percorso di molti di noi. Così, complice anche l'impegno di affrontare questa settimana la lettera H, ritorno al momento in cui ho visto per la prima volta il film tratto dal musical "Jesus Christ Superstar".
Ricordo Hosanna che, nei sottotitoli, diventava il più consueto Osanna. Una scena corale in cui la folla accompagna Gesù, lo definisce Superstar, lo invoca e provoca nello stesso tempo: esattamente come accade oggi. "Hey J.C., J.C. you're alright by me” inneggiano a Gesù gli stessi che poche ore dopo, nel primo referendum della storia, daranno la preferenza a Barabba.
Poi c’è Caifa, il basso che provo ad imitare (so a memoria tutti i suoi brani). Lui, più avanti, proporrà la soluzione definitiva al problema Gesù; qui cerca quasi un dialogo ma si capisce che non legge bene la situazione in cui si trova.
Infine Gesù. Lui sa che non deve far troppo affidamento sul successo popolare: per questo si rivolge alla folla ricordando i più deboli, quelli che anche nell'euforia collettiva rimangono ai margini.
Era il 1973: oggi sono qui a prepararmi alla seconda Pasqua dell'era Covid. Ancora una volta sono chiamato a scegliere fra una superstar di passaggio in città e il vero Gesù: lo chiamo confidenzialmente “J.C.”, ma so che è morto e risorto per noi. Mentre provo a ragionare in sottofondo ascolto le musicassette (!) della colonna sonora di Jesus Christ Superstar.
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