Dopo la settimana dedicata a Laura Vincenzi (di cui parlerò ancora...) riprendono le Fantasticherie sul Vangelo della domenica, secondo l'ordine che mi sono dato. La lettera D viene momentaneamente accantonata, arriva perciò il mio amico Ernesto.
La sua esperienza (e la sua scelta) mi hanno provocato riflessioni importanti che non si possono esaurire negli spazi di poche righe...lo spunto è a disposizione di chi vuole apprpfondirlo.
Come sempre l'articolo, riportato qui di seguito, è preso dal Settimanale La Voce di Ferrara - Comacchio
ERNESTO
Ernesto e i suoi amici avevano fondato una piccola associazione: sostenevano una cooperativa di donne del Bangladesh per farle uscire dallo sfruttamento delle multinazionali del tessile. Durante le vacanze andavano sul posto e avevano creato in Italia una piccola rete di vendita.
Un barlume di speranza, di contatti diretti, di risultati verificabili.
La notizia di questa esperienza è stata ripresa da un quotidiano nazionale: i classici “15 minuti di celebrità”. Così Ernesto e i suoi amici sono stati contattati da una grande Onlus per entrare in un ambizioso progetto finanziato dalla Comunità Europea.
Dopo un'intensa discussione Ernesto e gli altri, visto che nel frattempo le cooperative erano diventate due, hanno deciso di aderire con una e lasciare fuori l’altra.
La cooperativa sostenuta col megaprogetto ha chiuso. Nonostante molti soldi si fossero fermati negli uffici dei funzionari del governo centrale e locale, ne erano comunque arrivati abbastanza ai destinatari finali. Da quel momento invidie, imbrogli, allontanamenti, ed alcuni arresti, hanno finito per snaturare un'esperienza positiva.
L’altra cooperativa, invece, è rimasta sobriamente funzionante.
Non si può semplificare troppo, non è facile scegliere la cosa migliore.
Mi sembra, però, che Gesù, nel tempio e nel tempo, ci ricordi che la mercificazione e la ricerca del denaro (a volte a fin di bene) intaccano la carità: l'espressione più concreta della fede.
La canzone di questa settimana: "Io sono l'altro" di Niccolò Fabi.
Nessun commento:
Posta un commento