Ecco il testo integrale di #passa_Parola n.50, pubblicato sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio e riportato integralmente qui di seguito.
“Sono
certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
La
commemorazione dei defunti del 2 novembre cade di domenica: mi sembra
molto significativo che la Chiesa aiuti tutti i fedeli a ricordare
che la morte è un elemento imprescindibile nella vita di ciascuno.
Persino Gesù l'ha incontrata ed affrontata, inaugurando una realtà
in cui la morte stessa non rappresenta l’ultima parola sulla storia
di ciascuno di noi. Può essere un’illusione, un racconto
consolatorio, un modo di fuggire la realtà: indipendentemente da
quello che pensiamo, la morte aspetta ciascuno di noi.
Viviamo
nel paradosso in cui siamo circondati da immagini di morte causate
dalle guerre e dalla povertà (frutti dell’egoismo umano) e,
contemporaneamente, molti, a partire dai potenti, si comportano senza
senso della misura arraffando oltre ogni limite quasi si sentissero
immortali.
Mi suona in testa e vibra nel cuore il versetto del salmo 26 che ho
scelto questa settimana: a Taizé si canta in inglese
“I am sure I shall see the goodness of the Lord in the land of the
living (...), hold firm, trust in the Lord” con
la solennità e la forza della vita comunitaria che unisce gli umili.
È la certezza che vivere e morire hanno senso se ognuno di noi
cerca di crescere nell'esperienza della condivisione.
“Yes, I shall see the goodness of the lord” insieme
agli altri uomini e donne che donano pace e comunione nel loro essere
di passaggio su questa terra.








