22 novembre 2025

#passa_Parola n. 53


Buon Anno (liturgico) Nuovo! 
Auguri sinceri di vero rinnovamento a tutte le persone che passeranno da queste parti.
La Voce di Ferrara-Comacchio pubblica #passa_Parola anche in questa settimana, quella in cui finisce l'anno liturgico.
E' un momento da festeggiare: come in ogni capodanno la fine coincide con l'inizio.

Il Buon Anno nasce pensando a persone che conosco (forse della mia parrocchia?) ma si allarga a tutte quelle, credenti e non, che cercano di "pacificare e riconciliare tutte le cose".

Ecco il testo integrale.

È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.”
Nella Chiesa è capodanno: con la domenica “di Cristo Re” finisce l’anno liturgico. Mi aspetto un bel clima di festa prima, durante e dopo la messa domenicale: voglio ricordarmi di salutare le persone augurando loro un vero “Buon Anno!”
Buon Anno alla signora che arriva spingendo il suo carrellino. La vedo in giro per il quartiere a curare varie piante negli spazi pubblici. Strappa le erbacce e regala sorrisi: spero di raggiungerla prima che riparta verso casa.
Buon anno alla famiglia originaria del Camerun che occupa un banco in chiesa: i bambini faticano a stare fermi, durante i canti si vede che avrebbero voglia di ballare. Mi piacerebbe che potessero scatenarsi: le cose della terra e quelle dei cieli sono state riappacificate, ci sarebbe da ballare finché le gambe reggono.
Buon anno alle ragazze che suonano la chitarra e guidano i cori: fanno un servizio prezioso tra accordi della chitarra e accordi presi fra di loro. Finito l'ultimo canto farò partire un applauso sperando che tutta la comunità mi segua: è la fine dell’anno, bisogna festeggiare.
Infine andrò ad abbracciare il mio amico che ogni tanto perde la bussola e si comporta in un modo imprevedibile: vorrei che il nuovo anno gli portasse la serenità di cui ha bisogno, la tenerezza di sentirsi accolto ed amato senza dover dimostrare nulla.

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