15 novembre 2025

#passa_Parola n.52


Il salmo 97, che viene proclamato domenica 16 novembre, è un crescendo di immagini e suoni da cui è bello lasciarsi trascinare. La natura stessa crea una sinfonia di festa che invita tutti a partecipare: anche noi che leggiamo queste righe migliaia di anni dopo.
Il testo pubblicato sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio si può leggere qui di seguito

Risuoni il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti.

I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne davanti al Signore che viene a giudicare la terra. 
Giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine.”

Il salmo 97, che verrà proclamato nelle messe di domenica 16 novembre, è come una sinfonia: immagino di ascoltarlo a occhi chiusi gustando le parole, i suoni che vengono evocati e le immagini che li accompagnano. C’è un’armonia divina che si rivela nella natura.

Che il mare risuoni è abbastanza normale, è più difficile che lo faccia anche ciò che nel mare è racchiuso: mi immagino adunate di creature marine che cantano e ballano dimostrando che le fantasie dei cartoni animati sono credibili e reali.

Anche il mondo e i suoi abitanti si fermano da ogni attività (soprattutto dalle guerre e dalle violenze) e cantano ognuno la nota che sgorga dalla propria anima. Le infinite note si uniscono a formare l’accordo armonico perfetto: probabilmente è lo stesso che si è sentito al momento della creazione (o del Big Bang).

Lo spettacolo più incredibile è quello dei fiumi che scoprono di avere le mani e di poterle battere per esultare: insieme a loro le montagne si mettono a ballare, proprio come i bambini davanti all’altare nelle messe che ho vissuto in Africa.

Pregusto la festa infinita della giustizia, della pace, degli uomini abbracciati dalla natura in un dono reciproco di senso e di fratellanza accolto da Dio.
Tengo i piedi ben saldi per terra: ho appena imparato a volare.

 

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