17 dicembre 2023

Il Foglietto in tasca n. 58

Sono tante le realtà della mia vita per cui posso gioire: fra queste una ricca rete di relazioni che, proprio come quella sotto i trapezisti, mi impedisce di schiantarmi a terra.
Ne parlo mentre mi preparo al Natale, anche grazie ad amici con cui condivido la ricerca dell'infanzia spirituale.
I consueti  circa 1.500 caratteri si leggono in un minuto sul Settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio  oppure nel testo riportato qui di seguito.

Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio”
Sono tante le realtà della mia vita per cui, seguendo Isaia, posso gioire. Realtà decisamente semplici: doni di cui non mi rendo conto quando, preso dalla stanchezza e sopraffatto dalla razionalità, in me prevale lo sconforto.
Per fortuna, però, vivo in una ricca rete di relazioni che, proprio come quella sotto i trapezisti, mi impedisce di schiantarmi a terra.

Scrivo dopo un incontro online con “vecchi amici” conosciuti nell'ACR nazionale del secolo scorso. Ci troviamo in Avvento e in Quaresima: una bella abitudine nata col Covid. Dalla Sicilia al Piemonte stiamo insieme e ascoltiamo la riflessione del più famoso di noi che, partito come educatore, è diventato sacerdote, Assistente ACR ed ora è Vescovo in una importante città della Toscana.

Fra spunti profondi, memorie rinsaldate, risate e racconti, si riannodano i fili di un cammino di fede che ci vede ancora in ricerca per essere laici attenti e disponibili in luoghi e condizioni diverse.

Di questo incontro condivido il titolo: “Solo Dio nasce e non invecchia mai! Ma bisogna essere e rimanere bambini per accoglierlo”.
Così mi preparo al Natale, alla ricerca dell'infanzia spirituale, consapevole di avere tanto da condividere soprattutto con chi si sente soffocare dal peso delle proprie fragilità.

Siamo in una sfera: a volte sosteniamo a volte siamo sostenuti.
Sono grato per le opportunità che mi permettono di essere quello che sono.


 

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