Ne parlo mentre mi preparo al Natale, anche grazie ad amici con cui condivido la ricerca dell'infanzia spirituale.
I consueti circa 1.500 caratteri si leggono in un minuto sul Settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio oppure nel testo riportato qui di seguito.
“Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio”
Per fortuna, però, vivo in una ricca rete di relazioni che, proprio come quella sotto i trapezisti, mi impedisce di schiantarmi a terra.
Scrivo dopo un incontro online con “vecchi amici” conosciuti nell'ACR nazionale del secolo scorso. Ci troviamo in Avvento e in Quaresima: una bella abitudine nata col Covid. Dalla Sicilia al Piemonte stiamo insieme e ascoltiamo la riflessione del più famoso di noi che, partito come educatore, è diventato sacerdote, Assistente ACR ed ora è Vescovo in una importante città della Toscana.
Fra spunti profondi, memorie rinsaldate, risate e racconti, si riannodano i fili di un cammino di fede che ci vede ancora in ricerca per essere laici attenti e disponibili in luoghi e condizioni diverse.
Di
questo incontro condivido il titolo: “Solo Dio nasce e non
invecchia mai! Ma bisogna essere e rimanere bambini per accoglierlo”.
Così
mi preparo al Natale, alla ricerca dell'infanzia spirituale,
consapevole di avere tanto da condividere soprattutto con chi si
sente soffocare dal peso delle proprie fragilità.
Siamo
in una sfera: a volte sosteniamo a volte siamo sostenuti.
Sono
grato per le opportunità che mi permettono di essere quello che
sono.
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