2 ottobre 2023

Il Foglietto in tasca n.47

C'è bisogno di umiltà: lo dice San Paolo e mi sembra una buona proposta: ma come si fa ad approfondire la questione? La definizione di umiltà è poco comprensibile e le persone umili, se sono davvero umili, sono disponibili a spiegare cos'è l'umiltà?
Ho un po' di confusione in testa e la condivido nel "Foglietto in Tasca n. 47" su La Voce di Ferrara-Comacchio : di seguito il testo.

 “Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso.”

Paolo, nella lettera ai Filippesi, scrive questa frase poco prima del bellissimo inno che comincia con “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”.

Sono un po’ frastornato: davvero la proposta che ci avvicina ai sentimenti di Gesù è quella di considerare gli altri superiori? Io non ce la faccio: non per l’alta considerazione che ho di me (che pure è notevole) ma per l’esperienza quotidiana dei limiti altrui.

Mi serve l’umiltà, che significa? La Treccani la definisce “Sentimento e conseguente comportamento improntato alla consapevolezza dei propri limiti e al distacco da ogni forma di orgoglio e sicurezza eccessivi di sé”. Devo, perciò, guardare dentro me stesso per individuare i miei limiti ma anche riuscire a vedermi da fuori per sperimentare un sano distacco. In più devo essere sincero: Pascal in una sua massima ha scritto “Una falsa umiltà è puro orgoglio”. Un mio amico prete di Reggio Emilia nel suo dialetto diceva “non far mica l’umile” richiamando la stessa idea di Pascal ma anche l’importanza di essere consapevoli dei doni ricevuti.

Insomma, ho un po’ di confusione in testa: in tutta umiltà confesso di avere bisogno di un approfondimento dell’umiltà. Qualcuno conosce chi potrebbe fare un corso, un seminario, un master sull’umiltà? Oppure chi è veramente esperto e pratico di umiltà, conoscendo i suoi limiti, si guarda bene dal farne argomento di confronto per non incorrere nella vanagloria? Aiuto!

 

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