Il foglietto n.31 è sul numero de La Voce di Ferrara-Comacchio del 14 aprile che è disponibile solo nella versione digitale.
Arrivo pubblicarlo con un po' di ritardo in mezzo ai tanti impegni che mi coinvolgono in questo periodo.
Dopo un po' di tempo è tornato a farsi vivo il mio amico Jacopo: mi manda lettere di carta scritte a penna e spedite per posta ordinaria: Per questo lo tengo in grande considerazione.
Qui si può leggere il testo integrale.
"Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime."
Dopo un po' di tempo è tornato a farsi vivo il mio amico Jacopo. Mi ha confessato che mentre era in viaggio aveva smesso di leggere le "Fantasticherie": tornato a casa ha letto tutti e 30 i "Foglietti" e mi ha mandato una lettera per farmi sapere cosa ne pensa.
Un amico che scrive lettere con carta e penna e le spedisce per posta è un fatto straordinario che dà credito a chi sostiene che sia un'invenzione e non una persona in carne e ossa.
La critica fondamentale è in questa frase: "Stai invecchiando, si vede fra le righe: hai toni malinconici che non sono da te. Dovresti riscoprire la spensieratezza che, per te che sei credente, dovrebbe essere un fatto naturale. Sei stato tu a regalarmi il libro "La beatitudine del naufrago" che propone l'umorismo come atteggiamento tipico del cristiano. Te lo dico da ateo: non diventare un musone di credente, non saresti credibile."
Gli rispondo da qui, certo che si riconoscerà leggendo: non credo di voler essere credibile, credo di provare ad essere vero. Le letture di questa settimana invitano alla gioia vera: ho voglia di mettermi in gioco provocato dalla coincidenza fra l'invito di Jacopo e quello di Pietro. Come ha scritto Laura Vincenzi "Nulla è per caso".
Nessun commento:
Posta un commento