Su La Voce di Ferrara-Comacchio un "Foglietto" per chiedersi se davvero siamo capaci di ascoltare senza pre-giudizi: ora e duemila anni fa.
Segue il testo integrale.
“Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso”.
1. (Davanti a Pietro il giorno di Pentecoste) “Siamo nel periodo di massima bellezza della nostra capitale Gerusalemme, abbiamo a disposizione tutti i mezzi per capire come funziona il mondo. Non posso accettare l’idea che quell’uomo, che ho visto morire su una croce, sia stato costituito da Dio Signore e Cristo. Non può essere lui il Messia. Questo Pietro che si è alzato in piedi a dire cose incredibili è un pescatore della Galilea: con che autorità parla di cose che non ha nemmeno studiato? Tutta quella gente che si fa battezzare non ha idea di che imbroglio sia questa storia, l’invenzione dell’ennesima divinità da aggiungere alle tante già disponibili. Torno a casa.”
2. (Davanti alle immagini di Papa Francesco per TV) “Siamo nel terzo millennio, nella massima diffusione della tecnologia e dell’informazione: sullo smartphone ho in tempo reale notizie su tutto. Non posso accettare l’idea che ci sia ancora qualcuno che crede che Gesù sia qualcosa di diverso da un'invenzione consolatoria. La buona fede di tante persone è stata manipolata nei secoli e continua anche oggi. Cambio canale.”
3. (Davanti a Pietro e alla TV). All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?»