19 marzo 2022

90

Tra paura che paralizza e speranza di essere portati "su ali d'aquila"  il 90 propone uno spazio in cui provare a prendere decisioni.

La "fantasticheria sul Vangelo della domenica" pubblicata su La Voce di Ferrara-Comacchio con questo testo:

                                                   90

Gesù prima ci invita a convertirci, poi ci lascia ancora un po' di tempo per decidere se prenderlo sul serio oppure no. La pedagogia di Gesù è all’avanguardia e si colloca tra l’urgenza e l’attesa nel rispetto della persona con cui si è in relazione.

La stessa idea mi suscita il 90, il numero di questa fantasticheria. 

Secondo “la smorfia” 90 è la paura. Oggi è certamente la paura che paralizza e ci fa rinchiudere in noi stessi di fronte a scenari terrificanti. Non è quindi la paura “positiva”, quella che mette in moto la nostra creatività per trovare soluzioni nuove a vecchi problemi, quella che potrebbe, se condivisa in maniera ampia tra i potenti e le persone comuni, superare una volta per tutte la guerra.. Già così il 90 coi pone davanti ad una scelta.

Mi viene poi in mente un altro 90: il salmo con questo numero, un testo di speranza e liberazione. Citato dal tentatore nel vangelo del 6 marzo: oggi mi torna alla mente nella versione del canto "Su ali d'aquila". So le difficoltà di questo brano per noi “chitarristi da parrocchia”: spesso mi sono trovato ad aggiustare la tonalità per adattarla alle voci della comunità faticando a trasporre alcuni accordi non così comuni.

Oggi a metà della Quaresima il pensiero può provare a volare leggero, davvero su ali d’aquila, verso la liberazione della Pasqua.

Per ognuno di noi è scritto che “ai Suoi angeli ha dato un comando, di preservarti in tutte le sue vie. Ti porteranno sulle loro mani, contro la pietra non inciamperai.”

 

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