27 febbraio 2022

87


Le "Fantasticherie" le scrivo una settimana prima della pubblicazione: in quel momento, in particolare, sembrava che le minacce di guerra potessero essere sventate. Oggi sappiamo, invece, cosa di assurdamente crudele sta succedendo. Forse, però, la necessità di "dare di più" di cui ho scritto su 
La Voce di Ferrara-Comacchio ci può essere di aiuto anche in questo momento di tragico buio.

Qui il testo.

                                                             87

In questi giorni, fra problemi vecchi e nuovi che ci assillano, si metabolizzano anche gli esiti del Festival di Sanremo. Un successo evidente che, però, non ha raggiunto gli apici di ascolti di quello dell’87. I frutti di quell’annata confermano che le cose fatte bene resistono nel tempo. Mi ricordo bene la canzone che ha vinto: si canta ancora oggi, forse con un impatto minore sulla nostra sensibilità. “Si può dare di più” è diventata una frase generica da Karaoke senza scalfire le nostre scelte quotidiane. “Vedrai quanti cadono giù e per loro tu poi fare di più” si è letteralmente annacquata nell’abitudine a vedere troppe persone non solo cadere ma addirittura annegare nei nostri mari. Io vorrei provare ad essere un uomo buono e trovare il filo che lega il bene: forse passa attraverso la carica umana di Gianni Morandi che, inossidabile, 35 anni dopo lancia ancora messaggi e ci dice “Apri tutte le porte”. E’ ancora la proposta di mettersi in gioco: “Ogni giorno mi sveglio e provo a dire questo è un giorno nuovo”. Atteggiamenti importanti che dal Vangelo, attraverso la musica cosiddetta “leggera”, possono entrare nella nostra esperienza quotidiana. E’ il tema di sempre, di oggi, non condizionato dalla “nostalgia” canaglia” (altra canzone di Sanremo ’87). In quel festival c’era anche “Quello che le donne non dicono” scritta da Enrico Ruggeri e cantato da Fiorella Mannoia: la porto nel mio cuore “e se ci confondiamo un po' è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare ancora con noi.”

 

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