3 giugno 2021

Roger

A volte la fantasia riporta alla luce eventi reali: si unisce così con la memoria. E' il caso di questa settimana che evoca  il ricordo del mio incontro con Frère Roger, il fondatore della comunità di Taizé. So che per tanti, come per me, Taizé è il luogo di forti esperienze di fede, di condivisione, di fratellanza: chi ne volesse sapere di più può cominciare con una visita al sito Comunità di Taizé 

Frère Roger, quindi, è il protagonista della "Fantasticheria" sul vangelo di domenica 6 giugno.

Questo il testo pubblicato su  La Voce di Ferrara-Comacchio

Frère Roger, è il fondatore della comunità di Taizé.

Nel giorno del Corpus Domini è uno dei tanti che, sulle orme di Gesù, ha versato il suo sangue per l’alleanza. Quando fu accoltellato da una persona con problemi psichiatrici ospite della comunità era molto anziano, fragile e indifeso. Ricordo bene, era il 16 agosto del 2005: pensando a lui il pianto è diventato subito ringraziamento per la fortuna di averlo incontrato.

Quando gli sono stato davanti per la prima volta, dopo una preghiera della sera nel grande capannone di Taizé, mi ha colpito il suo sguardo profondo che mi guardava dentro e mi accoglieva. Gli ho detto: “Vengo dall’Italia, sono qui con la mia famiglia” e lui mi ha risposto “Cristo è veramente risorto ed ha fatto della nostra vita una vita di comunione” poi mi ha posato la mano sopra la testa facendo la croce col pollice sulla fronte. Non era un trattamento speciale ma ho sentito che era un attimo solo per me, per la mia vita.

L’ultima volta che sono tornato a Taizé, nel 2017, ho visto la grandezza di frère Roger nella continuità dell’esperienza, sotto la guida di frère Alois e, soprattutto, dello Spirito Santo.

Fra i nuovi canti che ho imparato in quella settimana uno riporta una frase di frère Roger: poter cantare “la fiducia del cuore, la gioia, la semplicità, la misericordia” è come riascoltarlo quando invocava lo Spirito e la parola confiance era un sospiro capace di riempire lo spazio ed i cuori.

Il brano, quindi, è “Heureux qui s'abandonne à toi” della Comunità di Taizé.

 

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