Questa settimana La Voce di Ferrara-Comacchio esce solo in formato digitale: le Fantasticherie sono regolarmente presenti e riportate qui.
E' stato il mio amico Jacopo a provocarmi per sapere se avrei seguito l'alfabeto italiano o quello inglese. Io ho optato per l'alfabeto più internazionale e, volendo affrontare la lettera J ho scelto propio Jacopo.
Come al solito gli ho mandato in anteprima il pezzo e lui mi ha massacrato di obiezioni facendo notare che la J di Jacopo non è nemmeno una lettera ma una variante grafica della I. Mi ha mandato anche il link al Vocabolario Treccani
Come sempre ha ragione lui: avrei dovuto scegliere un nome anglofono che inizia con la J (come James). Lui, però non sa che il mio primo obiettivo era usare il suo nome per fare pubblicità alla mia raccolta di racconti "La Maggiorana Silenziosa" (Vedete la copertina qui di fianco più in alto nella pagina 😊): è fuori commercio ma ne ho recuparato diverse copie che mi piacerebbe distribuire (a prezzi stracciati) a chi potrebbe essere interessato ad averlo.
Ovviamente come San Tommaso (il vero protagonista del pezzo) siete liberi di non credere a nulla se non riuscite a verificare di persona.
Intanto ecco qui il testo.
Jacopo è un lettore appassionato: mi piace confrontarmi con lui.
L'ho coinvolto per una lettura della bozza del mio secondo libro "La Maggiorana Silenziosa".
È stato talmente utile che si è meritato il ruolo di protagonista nel primo racconto e riappare nell'ultimo. (A proposito: ho diverse copie del libro recuperate dal magazzino della casa editrice che ha chiuso l'attività: se qualcuno è interessato mi può contattare).
Jacopo mi ha mandato un messaggio: "ti seguo sulla Voce: usi l'alfabeto italiano o quello inglese?". Ecco la risposta: dopo lnri è il turno di Jacopo. Lui (come si può verificare nel racconto "Appendice Inedita") è un po' come San Tommaso e pretende le prove: mi chiede quante persone esistono veramente fra quelle che ho citato finora.
La ricerca di riscontri tangibili, in un mondo dominato dalla falsa informazione, è più che doveroso. Mi viene, però,da rispondere a Jacopo che forse non esiste nemmeno lui; che l'esistenza non dipende da un certificato anagrafico.
La vita non si afferra solo con le mani: la fantasia, le emozioni, i sogni ci cambiano anche se non li possiamo toccare.
Per quello che ne so persino la fede va oltre i sensi. Anche Tommaso, infatti, di fronte al mistero di Gesù risorto rinuncia alla pretesa di "metterci la mano".
Il brano di questa settimana viene da quelli che Jacopo ha scelto da eseguire al suo funerale: "River of Collections" di Paul Cantelon, dalla colonna sonora del film "Ogni cosa è illuminata".
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