Torno sul blog e
rileggo le ultime cose che ho scritto il 31 gennaio 2017.
Trovo la frase: “la
conferma che siamo meglio di come ci rappresentiamo” e mi fermo un attimo: confesso
che non sono così sicuro di essere, oggi, d’accordo con me stesso.
Torno sul blog: il tempo
porta sempre cambiamenti e oggi, a differenza del 2017, il viaggio verso la mia
famiglia africana si può fare senza aereo rimanendo fra l’Adriatico e gli Appennini.
Torno sul blog e
riparto da quest’altra frase del 31 gennaio 2017:
“Il viaggio non è mai
solo quello fisico e c’è il dramma sempre dietro l’angolo: l’unica certezza con
cui facciamo i conti è la nostra fragilità. Non generalizzo, parlo di me
che giro con un’agenda piena di nomi e numeri e con un album di fotografie
sullo smartphone: le devo mostrare per confermare la realtà delle esperienze.
Le riguardo e mi soffermo a pensare quanto vorrei condividerle davvero, in
profondità, partendo dai tanti che ora non regalano più il loro sorriso.”
Tanti persone hanno
smesso di regalare i loro sorrisi: anche per loro torno sul blog.
Chiudo con un piccolo
video (meno di 3 minuti) che mi è stato proposto una settimana fa “Alcune
persone vedono erbacce, altri vedono desideri”…e io?
2 commenti:
Ciao Patrizio! io ti seguo :)
è sempre strano e bello vedere come si cambia, rimanendo sempre se stessi, tornando a leggere i nostri pensieri di anni prima...
Ho visto innesti di nuovi alberi su vecchi tronchi: dalle stesse radici nascono frutti che "cambiano rimanendo sempre se stessi"...
Posta un commento