La Voce di Ferrara-Comacchio prima del meritato riposo natalizio (tornerà il 16 gennaio) pubblica un testo che in tanti aspettavamo: la giusta interpretazione del brano della lettera di Paolo ai Colossesi “Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza.”
Si può leggere, oltre che nella rubrica #passa_Parola, qui di seguito.
“Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza.”
Questo
passaggio della lettera di Paolo ai Colossesi è da sempre fonte di
dibattiti che a volte rischiano di degenerare in litigi.
Cercavo
una chiave di lettura per far sì che questa Parola passasse
veramente attraverso la mia vita, ma non ne trovavo nessuna. Poi è
successo che ho fatto un viaggio lampo a Roma: così sono andato
sotto la statua di Paolo in Piazza San Pietro e mi sono rivolto
direttamente a lui: “Non sei stanco di tenere in mano quella spada?
Sarebbe ora di dire che la spada non ha mai convertito nessuno,
nemmeno ai tuoi tempi se la brandivi tu? Poi, già che ci sei,
spiegami una volta per tutte quella storia delle mogli sottomesse ai
mariti...e comunque ricordati che ti voglio bene!”
La notte stessa mi è apparso in sogno. Aveva in mano un pezzo di stoffa che stava rammendando e mi ha detto: “Grazie, ti voglio bene anch’io. Hai ragione, mi piacerebbe che invece della spada mi venisse riconosciuto come simbolo il filo che rammenda. È stato Gesù a dire di riporre la spada: valeva nel Getsemani e vale per sempre.
La lettera ai Colossesi la dettavo a Timoteo. La frase era “Voi mogli siate una cosa sola coi vostri mariti, come c’è scritto nella Genesi” e lo stesso dicevo ai mariti.
C’era
un po’ di rumore di telai, si vede che c'è stato qualche
fraintendimento: quando la lettera è partita non ho più potuto
correggerla. Adesso che lo sai ti autorizzo a farlo sapere in giro.”
Io ci provo.

1 commento:
Bella idea, a rischio di scomunica?
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