Caro Simone detto Pietro, anzi San Pietro, ti scrivo in occasione della tua festa che si celebra domenica 29 giugno 2025. Sei un santo importante, fondamentale: il leader degli apostoli, la pietra su cui è costituita la Chiesa (e di conseguenza il primo Papa, l’unico con una suocera guarita direttamente da Gesù).
Di te mi affascina l'umanità con cui sei stato accanto a Gesù, seguendolo sinceramente anche quando ti ha rimproverato con durezza, ti ha messo in guardia dal rischio di tradimento, ti ha chiesto per tre volte una conferma esplicita di amore. Assomigli a tanti, come me, che si impegnano sperando di essere nel giusto ma ogni tanto si perdono perché non vedono oltre il proprio naso.
Leggendo la tua dichiarazione al termine della prima lettura di questa settimana ti ho sentito ancora più vicino. Tu che hai condiviso gli anni più importanti della vita terrena di Gesù ti stupisci di essere stato liberato dal carcere attraverso l'intervento diretto di un angelo? Ti sei già dimenticato dei miracoli di Gesù, della trasfigurazione a cui hai assistito in prima persona, dei momenti passati insieme a Lui risorto dopo averlo visto morto in croce?
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