27 settembre 2024

#passa_Parola n.4

Giacomo non lascia dubbi sul destino di chi accumula ricchezze a scapito degli altri: un giudizio netto e inequivocabile che forse abbiamo perso di vista seguendo interpretazioni e casistiche infinite.
La Voce di Ferrara-Comacchio pubblica il  n.4 di #passa_Parola dove si fanno ipotesi bizzarre  nate da confronti quotidiani con chi agisce per gli altri senza riconoscersi in una fede religiosa. Ho tanto da imparare in una ricerca che non finisce mai.

Ecco il testo integrale: 1.500 caratteri che si leggono in un minuto.

Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.”

Giacomo saluta alla fine del mese in cui ci ha fatto compagnia con la sua lettera.

L’ultimo brano non lascia spazio a dubbi: accumulare ricchezze e non pagare giustamente chi lavora non è compatibile col cristianesimo. Non si può fraintendere: “vi siete ingrassati per il giorno della strage” lascia in sospeso quando e dove mentre chi, cosa e perché è molto chiaro.

È facile immaginare persone più o meno famose destinate al giudizio finale: ognuno di noi, come Dante, può mettere in gioco la fantasia creando i suoi gironi .

Personalmente preferisco pensare a chi, invece, verrà salvato per le sue opere senza essere mai stato riconosciuto come un “bravo cristiano” dichiarandosi, anzi, esplicitamente non credente.

In più non dimentico che la fantasia e la misericordia di Dio sono infinitamente più grandi delle nostre: le sorprese, nel giorno della strage, non mancheranno.

Fra i miei amici “santi atei”, uno mi ha invitato a pensare a cosa sarebbe successo se i due fratelli, Giovanni e Giacomo, sulle rive del lago invece di Gesù avessero incontrato un certo Aldo e avessero formato un trio.

Lo spunto è interessante, lo rilancio qui anche come stimolo a non perdere mai di vista la dimensione dell'umorismo: molti illustri teologi la indicano come fondamentale per vivere pienamente la fede. Papa Francesco lo ha ribadito volendo incontrare gli artisti del settore: anche così si “#passa_Parola".

 

20 settembre 2024

#passa_Parola n.3


Le affermazioni chiare e dirette di San Giacomo aprono una voragine di riflessione che passa  dal Rapporto 2023/24 di Amnesty International al Magnificat. 
Nella rubrica #passa_Parola sul settimanale  La Voce di Ferrara-Comacchio  la ricerca di iniezioni di speranza si fa pressante.

Il testo è qui di seguito.

Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra?”.
Di recente ero accanto ad una carissima amica alla presentazione del Rapporto 2023/24 di Amnesty International: un quadro molto preoccupante in cui, in Italia e nel mondo, si sta arretrando gravemente sui temi della libertà, della pace, della giustizia, del rispetto della dignità dell’uomo e della salvaguardia dell’ambiente. Il relatore ha affermato che siamo tornati a livelli di tutela e consapevolezza precedenti al 1948.

Mentre mi chiedevo cosa si può fare, la mia amica si è voltata e mi ha detto “Io sono in crisi anche quando prego. Soprattutto il Magnificat mi fa star male perché tutte le realtà descritte sono al passato: erano già state fatte dal Signore ai tempi di Maria. Eppure ancora oggi non sono realizzate.” Insieme abbiamo constatato che i superbi non risultano dispersi (né fisicamente né nei pensieri del loro cuore), i potenti sono ben saldi sui loro troni ed i ricchi hanno le mani sempre più piene.

Dopo un po’ lei è andata agli esercizi dalle Clarisse alla ricerca del senso del Cammino nella fede e nella storia: spero lo abbia ritrovato.

Io sono sospeso davanti a Giacomo. Sono d'accordo: il problema (e la soluzione?) è dentro ciascuno di noi. Da soli, però, non ce la facciamo: c’è bisogno di comunità vive, di esperienze tangibili capaci di iniezioni di speranza nella concretezza della vita quotidiana. Si accettano segnalazioni. 

13 settembre 2024

#passa_Parola n.2


La Voce di Ferrara-Comacchio questa settimana ospita il secondo contributo intitolato #passa_Parola.
Il titolo della rubrica è un vero e proprio "Hashtag" che in ferrarese si può tradurre in "Ag Stag (Ci sto)": serve anche per trovare sui social le pagine etichettate #passa_Parola.
Fra distrazioni, immagini e anagrammi la riflessione e la ricerca continuano: ecco il testo pubblicato.

Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in sé stessa è morta.”

Questa rubrica mi costringe ad affrontare le prime letture della domenica evitando il rischio di un ascolto distratto durante la Messa. Il nuovo titolo della rubrica ricorda la facilità con cui la Parola passa, scivola sopra di me senza che io possa abbeverarmi a sufficienza: se è così non sarò mai un testimone credibile.

È la sfida di sempre: accogliere per condividere, ricevere per poter donare.

Giacomo (che ho anagrammato in “Amico Go”) mi ricorda che è “Così anche la fede” e invita ad essere una persona attiva, disponibile, capace di realizzare ciò in cui dichiara di credere. Per farlo è importante essere attrezzati per accogliere delusioni, fraintendimenti, cattiverie gratuite o falsi attestati di stima: a volte sono peggio i complimenti esagerati (quindi non reali) di chi non vuole entrare in un vero dialogo rispetto alle critiche motivate di chi coglie limiti e incoerenze in un autentico cammino di approfondimento.

Questo disagio che vivo è rappresentato dall’immagine che accompagna la rubrica di quest’anno: il dito di Dio e quello di Adamo non si toccano. Non c’è automatismo nella fede: quei millimetri di distanza indicano che ognuno ha la possibilità di fermarsi per essere arricchito dalla vicinanza a Dio. Così, secondo me, attraverso le opere "passa" la Parola resa viva nella dimensione concreta di persone che abitano il nostro tempo e spazio. È il GO! del nostro AMICO Giacomo.





 

7 settembre 2024

#passa_Parola n.1

Torno a scrivere sul settimanale "La Voce di Ferrara-Comacchio": 1.500 caratteri alla settimana in continuità con le esperienze degli anni passati ma anche con qualche novità.

Innanzitutto il titolo: #passa_Parola. In questa prima uscita la scelta del nuovo nome della rubrica viene spiegato brevemente: ecco il testo. La Parola (con la P maiuscola) annunciata la domenica va accolta, lasciata crescere, impastata nella nostra vita che assume e trasmette un significato nuovo. Questo è il senso di un “passa Parola” che non è la trasmissione di ordini o  di pubblicità (o pettegolezzi o bugie) ma è il desiderio di camminare oggi, qui dove siamo, accanto a Gesù. Il trattino basso (detto anche “underscore”) rappresenta la necessaria pausa di umiltà, riflessione ed esperienza che rende vitale l'approccio con la Parola.

Il diesis iniziale (ovvero “hashtag”) richiama la bellezza della diffusione che, più correttamente, per noi si chiama condivisione.

La Parola di riferimento è sempre presa, in continuità col “Foglietto in tasca”, dalle prime due letture domenicali.


Qui seguito il primo contributo, sulle letture di domenica 8 settembre.

 “Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali.” 

Ciao Giacomo, sono contento di ritrovarti nelle letture delle domeniche di settembre 2024.
Ti ricordo, insieme a tuo fratello Giovanni, quando avete mollato vostro padre Zebedeo sulle rive del lago e anche quando vostra poppe mamma aveva chiesto per voi un posto rilevante nel consiglio di amministrazione della futura azienda di Gesù.

Da allora hai fatto un sacco di strada sulla via della santità: smentendo tua madre (ma non Gesù che lo aveva preannunciato) hai scoperto col martirio che la vicinanza vera a Gesù ha ricompense che non si misurano col prestigio sociale.

E oggi lo dici chiaramente a me e a chi vuole provare a fare timidi passi di avvicinamento al tuo percorso: i favoritismi personali, le appartenenze, le amicizie interessate, le lobby non appartengono allo stile del cristiano maturo.

È ora di riprendere il filo di una ricerca autentica, come alcune delle mie affezionate lettrici che sono passate da poco proprio a Santiago di Compostela: sulle orme di San Giacomo la nostra conversione è davvero un
Cammino per vedere Gesù nella nostra vita e imparare ad ascoltarlo.