Il testo, pubblicato su La Voce di Ferrara-Comacchio è disponibile qui di seguito.
“Davanti agli uomini stanno la vita e la
morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui
piacerà.”
Quando
posso, senza disturbare nessuno, lascio accesa la piattaforma
musicale a cui sono abbonato e mi faccio accompagnare nella
scrittura. Proprio adesso, mentre rifletto sulla frase tratta dal
Siracide, nel "daily mix" è partita una canzone di
Gianmaria Testa intitolata "Dentro La Tasca Di Un Qualunque
Mattino". Consiglio di ascoltarla per lasciarsi prendere
dalla forza comunicativa di una giusta combinazione di testo e
musica. A me, ovviamente, colpisce l'apparente casualità di scrivere
il "foglietto in tasca" mentre una canzone (decisamente più
significativa di queste poche righe) racconta il significato di avere
nelle proprie tasche un dono prezioso che abbiamo ricevuto. Sono
convinto che sia il dono di scegliere, di poter decidere quali
occhiali indossare per provare a scrivere e leggere il libro della
nostra vita.
E
penso ad un amico, che chiamo fratello, che ha iniziato il 2023 con
scelte concrete in coerenza con la fede e i valori che la connotano.
Penso che il rispetto di se stessi e della propria dignità sia
davvero lo spunto decisivo per decidere di cambiare un lavoro certo
con un altro tutto da sperimentare.
Davanti
a lui, dice il Siracide, stanno il bene ed il male: nel foglietto di
questa settimana scrivo il suo nome, seguito da una frase della
canzone:
“Dentro
la tasca di un qualunque mattino
dentro
la tasca ti nasconderei
e
con la mano, che non veda nessuno,
e
con la mano ti accarezzerei.”
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