A volte per affrontare la grandezza bisogna aggrapparsi ad un dettaglio.
Il "Foglietto in tasca" n.24 su La Voce di Ferrara-Comacchio si muove fra i testi della Bibbia e una mostra fotografica le fotografie.
Qui di seguito si più leggere il testo.Più sotto la foto di Robert Capa a cui faccio riferimento.
“Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.”
Recentemente ho visto la mostra di Robert Capa, grande fotografo che, tra le tante esperienze, ha seguito le truppe americane dallo sbarco in Normandia fino alla liberazione di diverse città. Alcune sue foto immortalano la grande partecipazione popolare nelle feste di strada per la ritrovata libertà.
Quando vedo una foto ricca di contenuti, prima cerco di cogliere l'armonia dell'insieme poi vado alla ricerca di un dettaglio da tenere impresso nella mia memoria.
Ora, se chiudo gli occhi, rivedo una foto di Capa: un soldato americano suona la chitarra circondato da commilitoni e da civili francesi. La ricordo per l’idea di festa, ma la conservo per il dettaglio su cui mi sono soffermato: il chitarrista suona un accordo di Sol maggiore.
Applico lo stesso metodo di fronte alla grandissima vastità di stimoli delle letture di questa prima domenica di Quaresima: Genesi, Salmo 50, Lettera ai Romani e Vangelo sono un grande affresco sul mio rapporto con la tentazione, il peccato, la grazia.
Da Adamo a Gesù, attraverso Davide e San Paolo, la sfida a riconoscere le varie metamorfosi del serpente tocca l’esperienza quotidiana di tante persone.
Ecco, allora, il dettaglio a cui mi aggrappo per non dimenticare tanta ricchezza: la frase del salmo 50 che squarcia con fiducia e speranza la consapevolezza dei propri limiti.
“Signore apri le mia labbra e dammi un accordo SOLare per proclamare, con la mia bocca, con la mia chitarra, con la gente intorno a me, la tua lode.”