18 novembre 2022

Il Foglietto in tasca n.12



Momenti di vita tra musica, gesti e balli, per condividere la gioia a tutte le latitudini e le età.
Il Foglietto in tasca n.12 su La Voce di Ferrara-Comacchio di questa settimana e, di seguito, qui.

Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!».

Mi piace quando alla messa domenicale c'è un salmo che conosco a memoria perché l'ho già imparato come un normale canto.
Questa domenica è così: mi è capitato centinaia di volte di cantare "Quale gioia mi dissero: andremo alla-a-casa del Si-i-gnore". Spero che il gruppo liturgico della mia parrocchia lo proponga: l'assemblea darà il meglio di sé seguendo il testo proiettato sul muro. Senza foglietti fra le mani è, come sempre, semplice e spontaneo accompagnare col battito di mani il ritmo proposto dalle ragazze che, con dedizione e passione, suonano chitarre e cembalo. Secondo me è un modo per vivere oggi quello che succedeva coi Salmi ai tempi di Davide.

C'è bisogno di gioia nelle nostre celebrazioni e la musica può aiutare: non si tratta di esibizioni o di legittimare la confusione ma di sperimentare e promuovere forme di partecipazione piena.
Ricordo le messe nella missione del villaggio di Mgongo in Tanzania: la gioia della fisicità di canti e balli che accompagnano il rito è una catechesi coinvolgente da cui è naturale farsi coinvolgere.

I bambini (anche secondo il salmo 8) sono i testimoni naturali della volontà di partecipare col corpo e con la voce: meritano di essere aiutati a sprigionare le loro energie e non compressi o mal sopportati.

Anche l'esperienza che ho vissuto recentemente con gli adultissimi di Azione Cattolica conferma che a tutte le età è possibile usare musica e corpo per comunicare la gioia dell'incontro col Signore e fra di noi.


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