Questa è l'ultima “fantasticheria”, perciò, mentre Gesù parla alla radio, mi sento autorizzato
a dare consigli.
Ringrazio chi mi ha fatto compagnia e resto in ricerca di "segnali di futuro".
104
In
questa fantasticheria n. 104 Gesù, dopo averci rimproverato
quando vogliamo incenerire chi non la pensa come noi, è ospite di
una trasmissione radiofonica: ogni tanto mandano in onda i vocali
degli ascoltatori e lui risponde. La pubblicità e le canzoni del
momento impongono tempi stretti: le risposte, perciò, sono rapide e
sintetiche.
La
maggior parte degli ascoltatori usano la radio come un sottofondo
mentre guidano o lavorano: le considerazioni del Messia passano senza
lasciare traccia. Fra quelli che ne capiscono il significato profondo
solo alcuni decidono di mettersi in gioco. È la stessa situazione
della parabola del seminatore. Per quanto mi riguarda è quello che
mi capita a messa: cerco di ascoltare ma poi la mente si aggroviglia
e fatico ad essere davvero presente.
Per
fortuna, da quasi un anno e mezzo, grazie a questa "sfida"
settimanale, sono provocato a leggere e rileggere in anticipo il
vangelo della domenica, a lasciarlo sedimentare fino a diventare lo
stimolo per un piccolo viaggio.
Questa
è l'ultima “fantasticheria”, perciò mi sento autorizzato a dare
consigli. Mi
limito a uno solo: leggere e rileggere il Vangelo è un antidoto
efficace contro l'incapacità di ascolto di cui siamo pervasi; non a
caso è un invito che la Chiesa propone con insistenza. Io sono stato
"costretto" a farlo sperimentando anche un collegamento
inatteso con tante persone che mi hanno fatto sapere che mi
seguivano. Un piccolo modo per creare relazioni che, forse, è il
regalo prezioso dello Spirito in questo tempo. Saluto cantando “See
you later, alligator”
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