4 giugno 2022

101


Da Leopardi a Bruce Springsteen: scrivere, suonare, costruire relazioni nel tempo da vivere fra macerie e progetti.

La Fantasticheria n° 101, pubblicata su La Voce di Ferrara-Comacchio di questa settimana.
Si può leggere anche qui.

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Primavera d’intorno brilla nell’aria, e per li campi esulta, sí ch’a mirarla intenerisce il core”

Ricordo un tema alle medie in cui dovevo commentare questi versi de “Il passero Solitario” di Leopardi: provo ad affrontare con lo stesso cuore tenero il numero 101, che arriva nel pieno della primavera.

In questi giorni tra matrimoni, battesimi, funerali, cresime, prime comunioni, la liturgia mi accompagna e la vita quotidiana continua a regalarmi incontri non banali. Mi chiedo se sia questo il tempo dello Spirito o se è solo una coincidenza la presenza costante di persone che mi richiamano il loro esempio di Fede vissuta. Incontro (casualmente?) i familiari dei miei due amici che sono diventati Vescovi e accolgo notizie importanti sulla vita e la morte di persone che certamente sono nell'abbraccio di Dio.

Un amico, che ho appena accompagnato suonando al suo funerale, non ha nascosto le sue fragilità con me e contemporaneamente mi ha messo di fronte ai miei limiti. Grazie a lui ho chiara la facilità con cui ci si difende da chi “disturba”, ignorando che proprio quel disturbo può essere la provocazione a cercare risposte autentiche.

Forse il tempo dello Spirito è quello in cui fra macerie e progetti, croci e sepolcri spalancati, si può ancora “lavorare su un sogno”. “Working on a dream” è il titolo di una canzone e di un intero album di Bruce Springsteen: in questi giorni si parla tanto di lui, anche nei suoi testi si possono trovare spunti per consolidare la ricerca profonda che dà senso alla nostra storia personale e comunitaria.

 

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