Come sempre su La Voce di Ferrara-Comacchio
Qui di seguito il testo:
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Gesù è a tavola coi suoi discepoli: Giuda è appena uscito e c'è tensione e smarrimento.
Di cosa c'è bisogno in un momento del genere? Quale messaggio per chi, come me, è presente a questo momento topico?
Da Gesù arrivano due parole chiare: glorificazione e amore.
In casa mia è arrivato un libro sui “Cammini in Italia”: a pagina 98 si parla proprio di “Alte Vie” da affrontare in modo consapevole: come sempre non è un caso.
Glorificazione e amore possono essere i segnali che ci accompagnano sulle vie che siamo chiamati a precorrere: punti cardinali da cercare ogni giorno nelle sfide che la realtà ci propone.
La glorificazione mi proietta fuori da me: non devo certo glorificare me stesso (non c'è nemmeno un briciolo di materia prima per farlo), ma posso valorizzare quello che vedo nelle tante persone che si dedicano a realizzare un'umanità vera. Glorifico loro e, con loro, chi ce li ha donati.
Mi piacerebbe avere nei confronti delle persone lo stesso atteggiamento che mi anima di fronte ai capolavori della natura e della creatività umana: essere capace di gratitudine e stupore per il dono di ogni uomo e donna oggi, qui, sulle fragili gambe che ci fanno fare un po’ di strada insieme.
Da qui potrebbe venire l'energia per decidersi ad amare in modo autentico e gratuito, generando un circolo virtuoso che si autoalimenta.
Sogno una “comunità energetica” nutrita da fonti rinnovabili che nascono dentro ciascuno di noi: assaporare l’essenziale per fare della nostra vita un cammino di glorificazione e amore sulle alte vie dell’esperienza quotidiana.
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