Numero 100: come l'Ascensione non è la fine.
Tra impazienza e speranza in buona compagnia, su La Voce di Ferrara-Comacchio di questa settimana di fine maggio 2022.
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Il numero 100 coincide con l'Ascensione: un traguardo importante, da vivere con pienezza. Gesù, prima di portare i discepoli verso Betania, dà loro le ultime istruzioni e li "mette in pausa": non sarà facile ma dovranno aspettare ancora un po' l'arrivo dello Spirito per proclamare le meraviglie che hanno vissuto. Me li immagino in subbuglio dopo aver ricevuto la benedizione e aver visto Gesù staccarsi e venire portato su in cielo. In spazi ristretti si muovono ansiosi e frenetici nelle preghiere quotidiane, con un velato sorriso che pregusta il momento in cui potranno finalmente essere "in uscita". È la pausa, lo “stand by”, in cui mi trovo anch’io, con la differenza che non ho visto direttamente coi miei occhi Gesù salire al cielo. Vivo l' ansia e la frenesia cercando di conservare la serenità e il sorriso: fra tante incertezze e fragilità so che lo Spirito è già fra noi.
Ne ho avuto la prova in questi giorni salutando Adele Barone. Nei vari incontri con lei ho trovato la conferma che la “bolla” in cui stiamo vivendo è il preludio ad una grande gioia. Il misto di impazienza e speranza in cui siamo immersi trova senso nella conferma che - come chiedeva Adele - la sofferenza non va perduta ed è di beneficio per altri. È così e lo sappiamo: l’entusiasmo con cui Adele cantava, ballava, percorreva le montagne, ragionava sul bene comune e sul futuro del nostro mondo, rimane un dono potenziato dal passaggio nel solco della sofferenza. La vedo insieme a Laura Vincenzi: nella comunione dei santi so che cantano insieme a noi.