17 settembre 2021

X


E quando un bambino nasce in questo mondo 

non ha la minima idea del colore della pelle in cui vive.”

L'appuntamento settimanale con le "Fantasticherie sul vangelo" pubblicato su La Voce di Ferrara-Comacchio questa settimana propone la lettera X: l'incognita di un bambino che nasce. 

"Potresti essere ovunque nel mondo ma anche nel mio quartiere di Ferrara dove tutti i colori dell’unica razza chiamata “umanità” sono ben rappresentati."

Ecco il testo.

Ciao X, non so il tuo vero nome. Sei appena nato, da qualche parte nel mondo e hai solo il 20% di probabilità di avere la pelle pallida come la mia. È più facile che tu sia scuro, nelle diverse gradazioni possibili a seconda del tuo luogo di provenienza, oppure giallo con le varie tipologie di occhi “a mandorla”.

Potresti essere ovunque nel mondo ma anche nel mio quartiere di Ferrara dove tutti i colori dell’unica razza chiamata “umanità” sono ben rappresentati.

Sei il bambino che possiamo accogliere, ogni giorno, nella forza della vita che alimenta la speranza o nello sterile egoismo dei cosiddetti “paesi ricchi” in cui si diffonde la pratica del “childfree”.

Ci doni la stessa passione ed entusiasmo che ci propone Gesù quando ci invita a seguirlo ma, come con Gesù, troppi di noi si focalizzano sulla fatica di esserti accanto.

Non so il tuo nome, ma sento di doverti chiedere scusa: troppe volte ti ho ignorato, sottovalutato oppure ho fatto di tutto per farti diventare un grigio adulto come tanti di noi.

Non ho capito che, come tutte le X, sei un’incognita: un campo inesplorato da attraversare col cuore aperto per trovare le relazioni giuste che portano al tuo vero significato.

Ti aspetto. Quando vuoi puoi venire a casa mia: la vedi perché sulla porta c’è scritto “Karibu” che vuol dire “Benvenuto” in lingua Swahili.

Propongo il brano “Seven Seconds” di Youssou N'Dour & Neneh Cherry dove si dice: “E quando un bambino nasce in questo mondo non ha la minima idea del colore della pelle in cui vive.” 

 

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