18 febbraio 2021

Clemente


 Questa settimana la fantasia rende attuale la memoria. Un accenno a Filippo Franceschi, il Vescovo che mi ha fatto gustare la bellezza di stare da laici dentro a una chiesa aperta e accogliente, e un invito ad ascoltare la canzone “La Voce del silenzio”. 

Al festival di Sanremo del 1968 è arrivata ultima: un festival dove c’erano Louis Armstrong, Wilson Pickett, e Dionne Warwick che, appunto, cantava La Voce del Silenzio. 

Negli anni è stata rivalutata e la frase dell’inizio “Volevo stare un po' da solo per pensare tu lo sai, ed ho sentito nel silenzio una voce dentro me” va oltre la semplice idea di una canzone d’amore.

Mi fa sorridere anche l’idea che si parli della Voce del silenzio su La Voce di Ferrara-Comacchio


Questo è il testo: tempo di lettura 1 minuto e 10 secondi.

Clemente

Clemente era un ragazzino curioso:

aveva sempre una domanda, voleva capire.

Al campo  ACR dove l'ho conosciuto

era venuto a trovarci il Vescovo Filippo:

col suo stile cordiale aveva spiegato

la parabola “Del Figliol Prodigo".

Era ormai ora di pranzo,

se non fosse che Clemente ha iniziato a fare domande su tutto,

persino su come funzionava

l'allevamento dei maiali ai tempi di Gesù.

Il Vescovo rispondeva  con pazienza,

ma gli altri ragazzi sbuffavano,

sollecitati dalle cuoche che chiamavano tutti a tavola.

Il giorno dopo, in gita, Clemente rimaneva in disparte:

mi sono avvicinato provando a capire il suo disagio.

Ho dato il meglio di me citando Qoèlet :

c'è un tempo per tacere e un tempo per parlare”.

Lui, invece, ha continuato a parlare più che ascoltare:

ho capito che bisognava lasciarlo in pace.

Durante il viaggio di ritorno in pullman,

quando tutti erano sprofondati nel sonno,

Clemente si è venuto a sedere vicino a me e, come al solito,

ha iniziato a parlare (proprio quando avrei potuto dormire anch'io):

"ieri quando abbiamo fatto il deserto ho provato a stare

un po' zitto anche dentro di me.

Forse era quella cosa del tempo che mi dicevi tu.

Non è così brutto."

Io  ho fatto un cenno con la mano

mentre le palpebre mi crollavano.

Ora Clemente fa lo psicologo in un'altra città:

ho saputo  che è molto apprezzato

perché sa ascoltare e parla chiaro.

Proprio come Gesù dopo essere stato nel deserto.

Canzone della settimana: “La Voce del Silenzio”

nelle tante versioni disponibili dal 1968 ad oggi.



2 commenti:

Gioacchino L. ha detto...

Bel racconto! Come dice Qoèlet c'è veramente un tempo per tutto: se ci crediamo veramente allora capita davvero che chi parla troppo poi può diventare - come Clemente- un ottimo "ascoltatore" di professione. Lo stesso ragionamento si può applicare ad ogni indole ( momentanea?) di ogni umano. Fine dell'apologia del cambiamento positivo.

Patrizio Fergnani ha detto...

Grazie Gioacchino: la tua esperienza con la musica, che stiamo ocndividendo anche in questo periodo, dimostra nei fatti che il tempo va gestito e che solo se c'è silenzio può esserci musica.