31 maggio 2025

#passa_Parola n. 37

L'Ascensione inaugura il tempo in cui i cristiani non possono più contare sulla presenza fisica di Gesù: è il nostro tempo, da vivere in ricerca cercando di rendere attuale e concreto quello che Gesù ha detto e fatto.
Gli aiuti per non agire da soli non mancano ma la responsabilità della scelta compete, "da Gerusalemme fino ai confini della terra", a ciascuno di noi. 
Fra le scelte da fare in questo periodo c’è anche quella di verificare come vengono gestiti i nostri soldi e agire di conseguenza: la finanza etica è possibile e a portata di mano.
Ne parlo  nello spazio che mi è concesso sul settimanale  La Voce di Ferrara-Comacchio: qui di seguito il testo integrale.

«Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».

L’Ascensione, tra Pasqua e Pentecoste, inaugura i tempi nuovi, quelli in cui la memoria della vita di Gesù si arricchisce con la fantasia dello Spirito. È il nostro tempo, da vivere in ricerca nella “caccia al tesoro” da Gerusalemme fino ai confini della terra.

Sento la gioia e la fatica di rendere concrete le parole che ho appena scritto, cogliendo le opportunità che mi vengono proposte in diversi ambiti.

Così è stato il mio approccio alla finanza etica: nonostante le mie poche competenze ho partecipato all'assemblea dei soci di Banca Etica svoltasi in questi giorni a Bologna.

In un clima positivo, in cui è stata gestita in modo corretto anche l’inevitabile conflittualità, ho trovato trasparenza, rispetto e coerenza dei valori in un'organizzazione che guarda principalmente alle persone e alle comunità.

Ho avuto la conferma che fra le scelte da fare in questo periodo c’è anche quella di verificare come vengono gestiti i nostri soldi e agire di conseguenza. Gli elenchi delle banche che guadagnano finanziando le guerre e lo sfruttamento malsano delle risorse naturali sono disponibili da diversi anni: altrettanto sono disponibili le alternative di cui Banca Etica è il principale (per fortuna non unico) esempio positivo. È un tema che merita una riflessione seria: individuale e comunitaria.

25 maggio 2025

#passa_Parola n.36

 

Già adesso è il tempo per prepararsi a vivere nel tempo senza tempio. Difficile immaginarsi la realtà che saremo chiamati ad affrontare: certamente la natura (che è l'impronta di Dio) può aiutare a trovare il proprio spazio.
Riporto il testo della rubrica #passa_Parola" pubblicato sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio: parte da un brano dell'Apocalisse e mi accompagna nel tentativo di alzare lo sguardo alla ricerca della presenza di Dio  fuori dal Tempio

Ecco il testo:

In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio.”

Il vento porta a spasso le nuvole, le trascina con forza fino a farle scomparire, offrendo un azzurro intenso: mi ricorda il gesto deciso del maestro Malacarne che puliva la lavagna al rientro dopo l’intervallo.

Lo stesso vento dispone con delicatezza ciuffi di nuvole bianche, di varia grandezza, sullo sfondo che si fa ancora più azzurro. Mentre lo guardo torno indietro di qualche anno quando il sistema operativo Windows XP si apriva con lo sfondo di una lieve collina sotto un cielo che ricorda quello che vedo ora: il ricordo accende il desiderio di ritmi più lenti con spazi aperti a portata di mano.

Sul terrazzo condominiale raccolgo i panni scaldati dal sole e arrotolati attorno al filo dal vento che sembra soffiare solo per me.

I campi ai lati della strada mescolano i colori della terra, dell’erba e delle diverse fioriture primaverili: ancora il vento agita il paesaggio e mi riempie gli occhi facendomi entrare nello sfondo degli autoritratti di Ligabue che ho visto di recente.

Pulisco le mani di una bambina caduta a terra: mi aspetto che pianga e invece si rialza, guarda in alto e indica un aereo e poi quella che potrebbe essere una ghiandaia che passa in direzione opposta appena sopra gli alberi del parco.

Provo ad entrare nella nuova città e nel nuovo tempo di cui parla l’Apocalisse: è già il tempo senza tempio, il tempo della generosa sovrabbondanza gratuita di Dio fatto uomo e risorto.

20 maggio 2025

#passa_Parola n.35

I viaggi di Paolo e Barnaba per l'avvio della Chiesa dei primi tempi si rinnovano nel ritorno a casa dei 132  cardinali che hanno eletto  Papa Leone XIV. 
Ora come allora il contatto diretto fra le persone alimenta la fede autentica che, oggi, dà slancio al Giubileo della speranza. 
E' un periodo speciale da vivere con l'entusiasmo degli Apostoli.
Come ogni settimana La Voce di Ferrara-Comacchio pubblica la rubrica @passa _Parola, arrivata al numero  35. 
Si può leggere il testo anche qui sotto.

Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro”

Il racconto dei viaggi di Paolo e Barnaba è più che mai attuale. Immagino 132 cardinali che tornano a casa, fino agli angoli più sperduti della terra (angoli difficili da descrivere dato che il nostro pianeta è più o meno sferico) e riuniscono le loro comunità.

Come accaduto ad Antiòchia ogni cardinale riferisce per esperienza diretta quello che Dio ha realizzato in questi giorni a Roma, ringraziando di essere stato un collaboratore dello Spirito, strumento di comunione e sinodalità. Così i cerchi concentrici del sasso di speranza lanciato nel mare del nostro tempo raggiungono ciascuno di noi: i testimoni diretti alimentano un'onda che sospinge la vitalità della chiesa.

Le porte della fede sono aperte, il giubileo della speranza continua a produrre frutti preziosi e nuove occasioni di rinascita nell’ospedale da campo per cui tanto si è speso Papa Francesco.

Da Paolo e Barnaba la passione di Dio per l'uomo è arrivata fino a Papa Francesco e, ora, a Papa Leone XIV. Un Leone che invoca una “pace disarmata e disarmante”, rappresenta la forza della mitezza che ancora oggi è in grado di sconvolgere i prepotenti che credono di governare il mondo.

In questi giorni ho sentito alcune canzoni lombarde “da osteria” in cui i preti sono chiamati “prevosti”: il cognome di Papa Leone XIV dona un senso popolare al grande servizio a cui è stato chiamato. È sempre più il momento di vivere insieme In Illo uno unum”.



 

10 maggio 2025

#passa_Parola n.34


"Nell'Apocalisse, l'ultimo libro della Bibbia, Dio ribadisce il suo stile di Padre e Madre: asciugherà le lacrime di chi è passato attraverso le tribolazioni della vita. Mi guardo attorno e penso che la tribolazione riguardi tutte le persone: l’idea che Dio stesso asciugherà ogni lacrima diventa, allora, una forza potente che fa esplodere di senso la storia di ciascuno di noi."
In un periodo ricchissimo di emozioni è importante potere ritrovare dei punti fermi a cui stare ancorati: fra questi anche l'elezione in tempi rapidi di Papa Leone XIV.

Come ogni settimana si possono leggere alcuni spunti di riflessione sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio oppure qui di seguito.

«E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».

Difficile scegliere un brano dalla seconda lettura, tratta dall’Apocalisse, nella quarta settimana del tempo pasquale: mi limito alla frase finale, confidando che evochi in chi legge la forza dell'intero brano.

Nell'ultimo libro della Bibbia, Dio ribadisce il suo stile di Padre e Madre: asciugherà le lacrime di chi è passato attraverso le tribolazioni della vita. 

Mi guardo attorno e penso che la tribolazione riguardi tutte le persone: l’idea che Dio stesso asciugherà ogni lacrima diventa, allora, una forza potente che fa esplodere di senso la storia di ciascuno di noi. 

Scrivo questo per me e lo rileggo: so che è facile scriverlo e poi lasciarlo da parte nelle scelte quotidiane. Lo scrivo, poi, anche per i lettori più assidui che non mancano mai nei miei pensieri. 

Mi piacerebbe, però, che la grande consolazione che Dio asciugherà ogni lacrima potesse essere nel cuore di tutte le vittime della violenza, del sopruso, dell'arroganza: non conosco un mezzo per raggiungerle se non la strada concreta e misteriosa che passa attraverso la preghiera. Ho bisogno della preghiera che scava nella vita, ricerca l’essenziale e cambia i gesti quotidiani nella certezza che nulla va perduto: la stessa preghiera che in questi giorni sostiene la ricerca del nuovo Papa. 

Forse quando si sentirà questa lettura a Messa sapremo già chi è: a lui toccherà testimoniare e far sapere a tutte le persone del nostro pianeta che, qualsiasi sia la tribolazione che li affligge, Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.



3 maggio 2025

#passa_Parola n. 33

 Il lamento diventa danza, passando attraverso il canto: la festa per  la Pasqua si arricchisce della  forza di Papa Francesco. Anche lui è  salito sul carro che lo ha riportato a casa: indossava la sua veste e le sue scarpe pronto a danzare a cantare in Cielo. Riscopro gli spiritual in italiano imparati da Don Franco Patruno  e li canto. Più sotto trovate il testo pubblicato sul settimanale "La Voce di Ferrara-Comacchio": prima di leggerlo chi vuole può sentire una bellissima versione di  "Swing Low Sweet Chariot" (in italiano "Scendi, piccolo carro") ancora più bella nei giorni in cui celebriamo il coro delle Mondine di Porporana.

Hai mutato il mio lamento in danza, Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.”

I tempi richiesti dalla Redazione della “Voce’ mi obbligano a scrivere nei giorni che precedono i funerali di Papa Francesco: racconti, analisi e previsioni attirano e stancano nello stesso tempo. Un continuo rumore di fondo toglie spessore alle troppe parole a volte pronunciate più per affermare la propria presenza che per arricchire il confronto.

Fatico a trovare il giusto raccoglimento per abbandonarmi ad una preghiera autentica.

Per fortuna il salmo 29, che verrà proclamato nella prima domenica di maggio, mi restituisce la Parola che provoca e guarisce: Parola che suscita preghiere di lode per il dono di Papa Francesco, nella certezza che lo Spirito continuerà ad accompagnare la Chiesa con fantasia e tenerezza.

Il lamento diventa danza, il suono straziante del dolore si trasforma in musica, il corpo ritrova energia e si muove in armonia con tutto il creato: Papa Francesco è nel grande ballo di gruppo dove riconosco volti noti di persone care e tanti visi allegri di chi ha pagato con la vita la cultura dello scarto, della violenza, del disprezzo della dignità umana.

Mi siedo al piano e mi scopro a cantare “Swing Low, Sweet Chariot” mescolando il testo con la versione in italiano che ho imparato da Don Franco Patruno.

Don Franco fu sepolto con l’abito rosso da Monsignore (come effettivamente era) e, finita la cerimonia, con alcuni abbiamo cantato un altro spiritual in italiano “Io ho la mia veste”: domani la canterò anche per Papa Francesco.