Sono sconcertato e non lo nascondo: come Tommaso vorrei toccare con mano il cambiamento.
Per fortuna Papa Francesco parla chiaro: con grande autorevolezza e fermezza indica la via e ribadisce che la guerra è un sacrilegio.
La "Fantasticheria" sul vangelo della seconda domenica di Pasqua, pubblicata su La Voce di Ferrara-Comacchio, fatica a prendere le distanze dall'attualità.
95
Invece il 5 aprile (giorno 95 del 2022) il Patriarca russo Kirill è tornato a difendere la guerra durante una celebrazione.
Nella
mia fragile storia di laico peccatore non sono autorizzato a
giudicare nessuno, né voglio farlo: registro, semplicemente, lo
sconcerto di fronte alla “benedizione” della guerra da parte di
uomini importanti che si proclamano cristiani.
Lo
sanno tutti che è così, non c’è bisogno di voler “toccare con
mano” come Tommaso: purtroppo gli interessi degli uomini di potere
sono riusciti ancora una volta a mistificare la realtà, proponendo
l’idea che, usando le armi, si produce la pace.
Alcuni
amici “non credenti” mi hanno manifestato grande stima per Papa
Francesco, l’unico uomo influente che parla in maniera chiara della
guerra.
Lo ascoltano forse più di tanti che si dichiarano credenti:
loro mi hanno segnalato queste parole impossibili da fraintendere:
“La
guerra non è la soluzione, la guerra è una pazzia, la guerra è un
mostro, la guerra è un cancro che si autoalimenta fagocitando tutto!
Di più, la guerra è un sacrilegio, che fa scempio di ciò che è
più prezioso sulla nostra terra, la vita umana, l’innocenza dei
più piccoli, la bellezza del creato. Sì, la guerra è un
sacrilegio!”